Cerca e trova immobili

CANTONEAltri cinquanta milioni per i casi di rigore ticinesi

03.05.21 - 17:43
Il Gran Consiglio ha dato luce verde a un ulteriore credito per sostenere le aziende in difficoltà.
Ti-Press
Altri cinquanta milioni per i casi di rigore ticinesi
Il Gran Consiglio ha dato luce verde a un ulteriore credito per sostenere le aziende in difficoltà.
Dei cinquanta milioni in più, 36.42 verranno rimborsati dalla Confederazione, mentre l’importo restante sarà preso a carico dal Cantone.

BELLINZONA - Il Gran Consiglio ha dato luce verde a un ulteriore credito di 50 milioni di franchi in sostegno dei cosiddetti casi di rigore portandoli dai 75 milioni già approvati a gennaio ai 125 milioni richiesti ora dal Governo.

Plebiscito in sala - Il decreto legislativo urgente per aumentare la dotazione finanziaria per il finanziamento cantonale delle misure a sostegno dei casi di rigore ai sensi della Legge Covid-19 e lo stralcio dei minimi delle percentuali e dell’importo inferiore massimo per i contributi a fondo perso e le fideiussioni è infatti stata plebiscitata dal plenum con 83 voti favorevoli (zero i contrari e gli astenuti). Dei cinquanta milioni in più, 36.42 verranno rimborsati dalla Confederazione, mentre l’importo restante sarà preso a carico dal Cantone. 

Sostegno trasversale - Il messaggio, d'altronde, era stato sostenuto da tutti i gruppi in Parlamento. Anche se PS e PPD si sono dimostrati un po' più critici soprattutto sui tempi di erogazione dei crediti. «Dobbiamo fare attenzione a non lasciare indietro troppe di queste persone», ha precisato il deputato Marco Passalia a nome del Gruppo PPD. Gli ha fatto eco Ivo Durish, per il PS: «Come ci si poteva attendere i soldi per i casi di rigore non sono bastati. Per questo siamo a favore dello stanziamento di un ulteriore credito di 50 milioni». I socialisti invitano pure il Governo a comunicare meglio i requisiti per accedere a questi aiuti, che spesso non risultano «chiari» ai richiedenti. Dopo una richiesta di Matteo Pronzini di rinviare in commissione il disegno di legge, a seguito di un emendamento respinto al Gruppo "Più Donne" (bocciata dalla stragrande maggioranza del plenum), il testo del decreto è stato approvato all'unanimità.

Più di 1'800 richieste - A fine aprile le richieste d'aiuto erano già 1'800. Il totale dei versamenti fatti finora - per la gran parte indirizzata al settore della ristorazione - ammonta a 60 milioni di franchi.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Ro 3 anni fa su tio
Sapete come si poteva evitare tutto questo sperpero di denaro o almeno una parte non indifferente di qusesti 120 milioni ? Come aveva proposto il Consiglio Federale, di condonare gli affitti per alcuni mesi, come ha effettivamente fatto, ed é stato l’unico, il comune di Ascona. Ed invece le 2 camere, bassa e alta, hanno risposto picche. E pensare che con il lavoro ridotto lo stato si era assunto già un grande onere ed invece …. si é preferito indebitare le prossime generazioni a cominciare dai giovani di oggi per l’avidità di pochi. Beh ! Se questa é la tanto responsabilità dei politici di oggi, siamo messi male. Solo 3 persone tra cui un giovane, agli inizi della pandemia avevano dichiarato che per un certo lasso di tempo che potevano andare avanti anche senza aiuti, solo 3 persone. Ecco perché non é accettabile questo sperpero di denaro pubblico. Ma, tra l’altro, …. in tutti questi decenni in Svizzera, i miliardi entrati ad esempio, dal turismo, dove sono andati a finire ? Aiutare chi é veramente in difficoltà é un obbligo di qualsiasi governo ma solo a chi é realmente in difficoltà. Tra l’altro stampare soldi in questo modo significa fargli perdere valore, tanto per essere chiari. Va beh ! Vorrà dire che fra poco 1 pezzo di pane lo si pagherà oro. Sono fatto così, che piaccia o no !

Ro 3 anni fa su tio
Ci sono nel canton Ticino, oltre 6 mila persone in disoccupazione e circa 5000 in assistenza, oltre a ben 70 mila frontalieri (ufficiali) e alla fine …. si trovano per incanto ben 120 milioni di credito in aiuti. Aiuti a fondo a perso per quei indipendenti che hanno aperto una loro attività negli ultimi 5 anni sarebbe stato più che corretto e responsabile ma non oltre. Ma … chi si vuole aiutare ? Ho alcune idee ma …. per ora me le tengo per me, poi …. . Come si può mettere a disposizione tutti questi milioni a ditte/società che preferiscono vedere migliaia di ticinesi costretti a vivere di timbri, per arricchirsi ad oltranza ,dando lavoro solo ai frontalieri (con tutto il mio rispetto a queste persone)? Ditte/società che da decenni hanno incassato milioni. E la cosa ancora più odiosa é che fa pensare é che qualcuno ha pure detto che “ Dobbiamo fare attenzione a non lasciare indietro TROPPE di queste persone “ Qui la dice lunga a chi andranno questi “ aiuti “ e a chi NO ! Tutti d’accordo ? Beh ! Lasciatevelo dire, egregi, ma non avete un minimo di dignità.

seo56 3 anni fa su tio
🤐🤐
NOTIZIE PIÙ LETTE