È quanto chiede un emendamento di Giorgio Fonio e Lorenzo Jelmini
BELLINZONA - La politica torna a parlare delle agenzie interinali. Giorgio Fonio e Lorenzo Jelmini, attraverso un comunicato stampa, hanno diffuso alcuni dati: nel 2000 in Ticino erano attivi 4’520 i lavoratori interinali, di cui 2’511 svizzeri e 2’009 stranieri. Da quell’anno la crescita è stata continua e nel 2015 si è sfondato il muro delle 11mila persone occupate tramite le agenzie interinali, arrivando a 11’577. Il dato che fa preoccupare il Gruppo Popolare Democratico + GG è che di questi solo 1’495 sono svizzeri, mentre i restanti 10’062 sono stranieri. «I settori più toccati sono quelli dell’edilizia e dell’industria, professioni in cui il tasso di disoccupazione supera la media ticinese, dimostrando che anche in questi settori esistono lavoratori residenti alla ricerca di un impiego».
Per questo i deputati Giorgio Fonio e Lorenzo Jelmini a nome del Gruppo Popolare Democratico + GG propongono un emendamento alla Legge sulle commesse pubbliche del 20 febbraio 2001 (LCPubb) che verrà discussa durante la prossima seduta parlamentare:
Art. 24 Subappalto
f) L’offerente ha l’obbligo di rivolgersi agli URC nel caso di una necessità ulteriore di manodopera. Solo dopo che gli URC hanno attestato l’impossibilità di reperire manodopera presso i propri uffici potrà rivolgersi alle agenzie interinali.
L’offerente, quindi, prima di far capo a manodopera a prestito, dovrà rivolgersi agli uffici regionali di collocamento e verificare che non vi siano disoccupati in grado di svolgere il lavoro oggetto della commessa pubblica.