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LUGANOControlli al Tra, Bertini: «Verificheremo se la proporzionalità è stata rispettata»

08.06.18 - 18:05
Il vicesindaco di Lugano non si esprime sull'operatività dell'intervento di polizia, ma assicura che saranno effettuati controlli per verificare se sia stato o meno sproporzionato
TiPress
Controlli al Tra, Bertini: «Verificheremo se la proporzionalità è stata rispettata»
Il vicesindaco di Lugano non si esprime sull'operatività dell'intervento di polizia, ma assicura che saranno effettuati controlli per verificare se sia stato o meno sproporzionato

LUGANO - «L'operatività della polizia non spetta all'autorità politica. Anzi, sarebbe grave se fossimo a conoscenza di quando e come intervengono». Replica così Michele Bertini, vicesindaco di Lugano e capo Dicastero sicurezza e spazi urbani, interpellato da Tio/20 Minuti in merito alle critiche mosse dai giovani socialisti circa il massiccio intervento di polizia, ieri, al Biblio Café Tra.

Bertini, insomma, non entra nel merito di quello che il Giso ha definito senza mezzi termini un «ennesimo caso di intimidazione da parte delle forze dell’ordine», ma si esprime piuttosto su un altro aspetto, quello della proporzionalità dell'operazione in questione.

«È stato segnalato un intervento sproporzionato? Verificheremo se la proporzionalità è stata rispettata», assicura. Sul caso concreto, infatti, ammette di non avere ancora gli elementi per esprimere un giudizio: «Se leggo i commenti in rete e le testimonianze posso pensare che questa sproporzione possa esserci stata. Voglio però prima confrontarmi con chi ha organizzato il controllo».

Il Vicesindaco ci tiene però a ridimensionare quanto accaduto: «Ogni estate abbiamo richieste di controlli su almeno una 50ina di esercizi pubblici per piccoli problemi legati schiamazzi ed altro - conclude -. Non voglio dire che sia questo il caso. Semplicemente non è una novità quanto accaduto ieri».

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COMMENTI
 

vulpus 5 anni fa su tio
Tanto si sa già quale sarà la risposta. Purtroppo il cantone fa scuola anche verso le comunali: mostrare i muscoli, colpire gli automobilisti. Se si volesse fare prevenzione, sarebbe sufficiente che qualche agente durante gli orari di apertura, vi faccia una capatina:se c'è qualcosa di dubbio se ne accorgerebbe subito.

Evry 5 anni fa su tio
È ora che il capo dicastero agisca concretamente ma non solo con parole parole parole

Evry 5 anni fa su tio
Far rispettare le leggi è assolutamente indispensabile acondizione che valgono per tutti ! I fuorilegge vanno puniti giustamente.

rojo22 5 anni fa su tio
Risposta a Evry
Tipo ex Macello?

robyk 5 anni fa su tio
Capito,Bertini investigherà su sè stesso.Adesso non abbiamo più dubbi sulla città sotto legge marziale.

comp61 5 anni fa su tio
in quel bar c`era (forse) della marjuana, in altri locali trovi della cocaina. Dipende solo dal giro e chi/ cosa vuoi colpire/ trovare.

Scooby92 5 anni fa su tio
La «grande» Lugano, uno stato di polizia fatto e finito. Dove l’esecutivo ostacola con tutti i mezzi a sua disposizione la riuscita dei bar popolari e di uno spazio come Morel, che, gestito da dei semplici giovani, è riuscito ad offrire ai cittatidini molto di più di quanto non abbia fatto quel buco nell’acqua del LAC fino ad ora. Una città il cui corpo di polizia è prevalentemente concentrato a perseguitare i sedicenni che si fanno le canne al parco Ciani e gli skaters che vanno in giro per le strade. Uno stato di polizia in cui ci sono più telecamere che abitanti, uno stato di polizia in cui i bar non hanno neanche il libero arbitrio nell’organizzare concerti live entro l’orario d’esercizio. Uno stato di polizia in cui i cosplayers vengono arrestati nell’intento di andare alla prima di un film e in cui si viene multati se si gira a torso nudo in un parco (anche se adiacente al Lago). Uno stato di polizia che reprime molteplici forme di puro libero svago per supportare l’avvenuta dei commercianti in piazza e di tutti quei “figli di” (per chiarirsi, s’intende raccomandati, e non chissà che cosa) che hanno un cognome importante, piazzandoli a destra e a sinistra. Uno stato di polizia in cui la democrazia non esiste quasi più, in cui comandano “loro” e non più il cittadino, stufo di vedere la propria città come un cimetero degli elefanti. Mi chiedo solo quale sia stato il vero intento di organizzare una manifestazione alternativa come quella del gay pride; apparire aperti e disposti ad abbracciare un pensiero ben oltre l’attuale età della pietra in cui la “grande” Lugano si trova, oppure di un vero tentativo di allentare il catenaccio che smorza tutto il potenziale di questa città? Sarà solo una mia impressione forse, ma effettivamente da quando le figure di Borradori e Mazza si sono impegnate nel gestire, anche se a livelli completamente diversi, la città di Lugano, un piccolo migioramento si è difatti riscontrato. Tuttavia due uomini soli non bastano, soprattutto se delle persone con una mentalità estramente conservatrice resteranno in carica a promuovere la creazione di un ospizio per anziani su scala cantonale.

rojo22 5 anni fa su tio
E chi li farà i controlli? Qualche ufficio cittadino? Che non andrà di certo contro la Polcom... pagliacci!

navy 5 anni fa su tio
Il Mojito era in regola? Per anni NO! Pertanto onorevole Bertini (onorevole de che poi) faccio profilo basso e stia tranquillo. È meglio!
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