Cerca e trova immobili

LUGANOControlli al Tra, i giovani socialisti: «I locali alternativi danno fastidio alle autorità»

08.06.18 - 15:01
Il Giso critica l’intervento massiccio della polizia comunale e parla di intimidazione. «Intervento disproporzionato» per "Io l’8 ogni giorno". Il Partito operaio e popolare si rivolge a Bertini
Ti Press
Controlli al Tra, i giovani socialisti: «I locali alternativi danno fastidio alle autorità»
Il Giso critica l’intervento massiccio della polizia comunale e parla di intimidazione. «Intervento disproporzionato» per "Io l’8 ogni giorno". Il Partito operaio e popolare si rivolge a Bertini

LUGANO - Il controllo in forze della polizia comunale al Biblio Cafè Tra ha provocato anche la reazione dei Giovani socialisti. In un comunicato stampa il Giso censura l’accaduto e parla di «ennesimo caso di intimidazione da parte delle forze dell’ordine». I giovani PS evidenziano quella che, a loro dire, è una palese sproporzione: «Poiché intervenire con venti agenti durante una riunione di un collettivo femminista (Io l’8 ogni giorno) e la tradizionale grigliata settimanale del locale senza un motivo valido non ha altre definizioni». Il Giso ricorda che tra le persone fermate nel bar per quasi due ore c’era anche «una donna incinta, rimasta bloccata nonostante non stesse bene».

Secondo il Giso, dietro il controllo dei documenti, si celerebbe «un’azione volta a disincentivare attività politiche profilate a sinistra e con partecipazione proveniente dal basso, dalla società civile. Una grave messa in dubbio della liberta d’espressione e d’organizzazione».

Purtroppo Lugano, prosegue il comunicato, «non è nuova a questa prassi, pensiamo ad esempio al recente caso della chiusura dello Spazio Morel. Non ci risulta che ai locali della “Lugano bene” siano organizzati controlli e retate simili, segno che sono i luoghi alternativi a dare fastidio. Quasi un anno fa il concerto annunciato un anno fa del rapper Bello Figo aveva suscitato critiche e minacce da parte di sedicenti gruppi nazifacisti, spingendo la polizia ad annullare l’evento in quanto non era possibile “garantire la sicurezza”. Lugano si piega alle minacce neonaziste, mentre mostra i muscoli ai comuni cittadini e cittadine che si organizzano o semplicemente si bevono una birra di giovedì sera?».

Un «intervento disproporzionato» - Il Collettivo femminista si trovava ieri per una riunione presso il Biblio Cafè Tra, quando si è svolto il controllo di polizia. «Poco dopo la conclusione della riunione, 30 poliziotti hanno fatto irruzione, requisendo i documenti alle persone presenti e impedendo loro per oltre due ore di allontanarsi». Nel locale si svolgeva ieri anche un incontro per organizzare la trasferta a Berna per la Manifestazione contro il razzismo del 16 giugno. «E c’erano vari clienti che volevano passare semplicemente una serata tranquilla».

Il Collettivo "Io l’8 ogni giorno" esprime quindi «la sua solidarietà verso i gerenti e il personale del Biblio-Café e verso tutti i/le clienti» che hanno subito quello che viene definito «un intervento disproporzionato». 

«Atto intimidatorio» - Per il Partito operaio e popolare (POP) quello di ieri sera è stato «un atto intimidatorio perpetuato dalla Polizia di Lugano». Il controllo effettuato dagli agenti «in un luogo d'incontro che favorisce la cultura popolare» viene «condannato con forza».

«Troviamo ingiustificato il numero di funzionari dispiegati, nonché la severità con cui sono stati effettuati i controlli di identità a tappeto, il ritiro di documenti e la richiesta di dimostrare il possesso di soldi». Per il POP si tratta di «un atto intimidatorio verso chi promuove il movimento popolare e si oppone alle politiche di destra e al sistema sociale e politico», un modo di agire che «ricorda il triste episodio delle schedature che alla fine degli anni '80 scosse l'opinione pubblica in Svizzera».

Infine, sette domande vengono poste dal Partito al capo Dicastero sicurezza e spazi urbani di Lugano Michele Bertini: «Come giustifica un così grande dispiegamento di forze? Perché questo fermo è stato effettuato in concomitanza di riunioni di collettivi? Come giustifica il fermo durato più di due ore, il fatto che tutti i documenti siano stati portati in centrale e il trattamento disumano riservato ad una donna incinta che non ha potuto abbandonare il locale nonostante abbia manifestato un malessere? Quali informazioni sono state registrate riguardo alle persone presenti alla serata? Quale trattamento è riservato ai dati raccolti? Quanto è costato ai contribuenti l'intervento che ha mobilitato decine di agenti? Le prime risposte della polizia cittadina lasciano ancor più perplessi, dobbiamo attenderci ad una stagione di controlli a tappeto in tutti i locali pubblici?».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

siska 5 anni fa su tio
Appunto dove c'é la lega cominciano i guai. Una volta starnazzavano contro tutto e tutti insomma contro il sistema e facevano gigantografie demonizzanti contro qualsiasi autorità!.. oggi? ma guardateli sono loro l'autorità che "bastona" qualsiasi altra opinione o stile di vita. Non c'é che dire sono dei fenomeni ma non sanno di esserlo.. sono incoerenti anche lì!

sedelin 5 anni fa su tio
lugano é LEGHISTA e si vede!

MAGRAU 5 anni fa su tio
E nessuno commenta ???? Questo é il clima a Lugano. VIA DAL TICINO = IMBUTO DI INFELICITÀ

sedelin 5 anni fa su tio
Risposta a MAGRAU
bisogna poter rimanere, e perché sia possibile bisogna eleggere le persone giuste.
NOTIZIE PIÙ LETTE