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La Città di Lugano risparmia e due aziende si vedono costrette a licenziare 7 dipendenti a testa. Bufera sulle parole del patron della Ochsner: "Al posto dei residenti assumiamo frontalieri"
LUGANO - Le dichiarazioni di Gianni Ochsner, presidente della omonima ditta di raccolta dei rifiuti, hanno sollevato il polverone. Ieri ai microfoni della Rsi ha dichiarato di aver inviato licenziamenti cautelativi a 7 dei suoi dipendenti, tutti residenti in Ticino, a seguito dei risparmi decisi dal Municipio di Lugano. "Come la Città deve risparmiare - ha dichiarato riferendosi alla perdita degli appalti decisi dal Comune di Lugano - anche noi dobbiamo farlo, e riteniamo che l'unica possiblità sia avere frontalieri al posto dei residenti".
Parole che hanno provocato, nel mondo politico, una serie di reazioni di sdegno da parte di diversi esponenti politici, e che non fanno che alimentare il dibattito sull'occupazione in Ticino. Nel suo intervento, il granconsigliere della Lega dei Ticinesi, Stefano Fraschina, ha definito l'esternazione di Ochsner "un inqualificabile segnale che lascia davvero senza parole".
A tagliare impieghi, in tutti i casi, non vi è soltanto la Gianni Ochsner Servizi Pubblici S.A. di Lamone: La Giovanni Agustoni S.A. ha annunciato la soppressione di 7 posti di lavoro.
Per far quadrare i conti il Municipio di Lugano ha deciso di risparmiare 3 milioni di franchi nel Dicastero servizi urbani. Sono 700mila i franchi tagliati nella gestione dei rifiuti. Ed ora in città si parla dell'introduzione di una tassa sui rifiuti...
