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CANTONEMascherina sportiva? «Qualcuno non ci ha più portato i propri figli»

19.01.22 - 19:01
Parte dei club sportivi ticinesi hanno deciso, come in vigore per le scuole, di imporre la mascherina ai bambini.
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Mascherina sportiva? «Qualcuno non ci ha più portato i propri figli»
Parte dei club sportivi ticinesi hanno deciso, come in vigore per le scuole, di imporre la mascherina ai bambini.
Ma alcuni genitori non ci stanno. E il Centro arti marziali Do Yu Kai di Chiasso ironizza:«Se uno vuole può girare anche con la tuta da sub».

LUGANO - Nelle scuole elementari ticinesi, da settimana scorsa, la mascherina è diventata la regola. Anche durante le lezioni di ginnastica. Questo, per volere del Cantone. Ma per lo sport effettuato nel tempo libero, che in molti casi si svolge nelle stesse palestre scolastiche, le regole vigenti sono altre. Niente mascherina, dunque. C’è però anche chi, nei club sportivi ticinesi, ha preferito introdurre l’obbligo di propria iniziativa. E tra malumori dei genitori e tranquillità dei bambini, non mancano le opinioni discordanti.  

Evitare confusione - «Noi abbiamo deciso per l’obbligo della mascherina nelle categorie under 8 e under 10», spiega Cinzia Isotta, responsabile del Mini Basket della SAM Massagno. «L’idea è quella di rispettare il proprietario dello stabile che occupiamo, che è quello della palestra della scuola elementare di Massagno. Durante la ginnastica a scuola la tengono, ed è meglio non creare confusione ai bambini». E i genitori come l'hanno presa? In generale, assicura Isotta, bene, «anche se ce ne sono stati alcuni che hanno detto “No, io fintanto che c’è l’obbligo della mascherina non lo porto”». Diverso l’atteggiamento dei bambini: «Sono bravissimi, mi fanno vedere le loro mascherine colorate e la prendono più alla leggera di noi adulti». 

Scelta difficile - Anche allo Judo budo club Vezia-Pregassona si è optato per la mascherina obbligatoria per tutti i bambini che frequentano la scuola elementare. «Vogliamo tutelare sia noi monitori, che i piccoli», commenta il presidente Fabio Ciceri. Ma, sottolinea, la cosa non gli piace granché: «La mascherina crea delle difficoltà di respirazione, quindi vanno fatte diverse pause per evitare che i bambini vadano in iperventilazione». La scelta è però stata fatta «considerando che il nostro è uno sport di contatto e che si svolge in luoghi chiusi. Vogliamo poi tenere una linea coerente con quella decisa per la scuola». Anche qui, però, il capitolo genitori è un tasto dolente: «Alcuni ci hanno comunicato di voler aspettare che togliamo l’obbligo di mascherina per far ricominciare l’attività ai propri figli».

«Anche la tuta da sub?» - Altra musica al Centro arti marziali Do Yu Kai di Chiasso, dove si è deciso di attenersi alle disposizioni in vigore, evitando iniziative “extra”. «Noi non abbiamo cambiato niente rispetto a prima di Natale. E nessun genitore ha fatto rimostranze», così il presidente Marco Frigerio. E, rispetto alle misure applicate volontariamente da altri club: «Se qualcuno vuole prendersi delle cautele in più può anche andare in giro con la tuta da sub. Liberi di farlo». Parole d'ordine, dunque, consapevolezza e responsabilità: «Chi viene da noi prende atto che pratica uno sport di contatto e si assume questo rischio. Se però arriveranno delle nuove regole, le rispetteremo come abbiamo sempre fatto». 

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