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CANTONEDall’Argentina, col procuratore, per giocare in Terza Lega

28.10.19 - 08:58
I rimborsi spese nel calcio regionale sono un fenomeno noto. Ma se un tempo materiale e cene gratis bastavano, ora per avere i giocatori migliori si è pronti a tutto
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Dall’Argentina, col procuratore, per giocare in Terza Lega
I rimborsi spese nel calcio regionale sono un fenomeno noto. Ma se un tempo materiale e cene gratis bastavano, ora per avere i giocatori migliori si è pronti a tutto

GIUBIASCO - Che nel calcio regionale giri qualche franco è il segreto di Pulcinella. In gergo si chiamano “rimborsi spese”, che i giocatori ricevono per pagarsi il materiale o la benzina per recarsi agli allenamenti. Ma negli ultimi tempi si è andati oltre. Emblematico il caso dell’FC Solduno, che milita in Terza Lega. 

Elementi validi cercansi - Quest’estate il sodalizio locarnese si era ritrovato con una rosa ridotta all’osso, tanto da pubblicare sul sito della Federazione Ticinese di Calcio (FTC) un annuncio in cui si diceva «alla ricerca di nuovi elementi validi». E alla fine qualcuno da affiancare ai giovani del vivaio è arrivato: quattro giocatori argentini, portati in Ticino dal fratello di un noto personaggio del calcio nostrano. Una sorta di procuratore delle leghe minori.

«Situazione quasi umanitaria» - I quattro, in sostanza, vivono di calcio. Ma guai a parlare di professionismo. «Sono amici, ospiti nostri, persone serie che giocano da noi in attesa che qualcuno dalle categorie superiori li noti», argomenta il presidente dell'FC Solduno Loris Conti, da noi contattato. Che parla di «situazione passeggera e quasi umanitaria». Giocano, collaborano con il settore giovanile e in cambio possono fare affidamento «su un appartamento normalmente sfitto», «su qualche ristorante che dà una mano» e sull’aiuto delle persone vicine al club. «Gli diamo quello che hanno bisogno per la casa e a volte facciamo la spesa assieme», spiega il presidente del club, attualmente al comando del Gruppo 2.

«Costa meno di un ticinese» - Ma la società locarnese non è l'unica. Anche l’FC Cadenazzo (Seconda Lega) può fregiarsi dei servigi di un argentino. Il presidente Arnaldo Caccia non si nasconde dietro un dito e conferma tutto quanto. «Avevamo bisogno di un buon giocatore e l’abbiamo preso. È in possesso di un visto turistico di tre mesi, quindi rimarrà con noi solo per l’andata e poi si vedrà». E aggiunge: «Il suo procuratore si occupa di pagargli il vitto e l’alloggio. Nient’altro. Noi gli diamo un “rimborso spese” che è comunque meno di quanto diamo ad altri giocatori ticinesi o residenti. E cerchiamo di farlo star bene». Insomma, un giocatore argentino è più conveniente rispetto a uno formato da noi.

Mani legate - E anche altri club, magari in modo più discreto, annoverano fra le loro fila giocatori con un passato nel professionismo. Le spiegazioni sono quasi sempre le medesime, «l’abbiamo aiutato a trovare un lavoro», «la compagna abita qui e ha scelto la nostra squadra per tirare gli ultimi calci a un pallone», eccetera. Ma chi conosce l’ambiente sa che spesso non è così. «Purtroppo come Federazione abbiamo le mani legate perché non possiamo intervenire nella gestione dei club. Evidentemente vige l’obbligo per chi offre questi “rimborsi spese” esosi di annunciare quanto necessario all’AVS, e quant'altro», spiega il presidente della FTC Fulvio Biancardi.

Due pesi e due misure - Biancardi però ci tiene a sottolineare un aspetto, lanciando una stoccata: «Nel calcio minore abbiamo queste situazioni e nessuno fa nulla. Invece alle ragazze statunitensi del FC Lugano, che non percepiscono un franco ma sono qui per imparare la lingua e praticare la loro passione, è stato vietato di giocare. La Segreteria di Stato della migrazione si è intromessa con la scusa di salvaguardare il mercato del lavoro». «Ma secondo lei all’Ufficio del lavoro ci sono ragazze in grado di giocare in Serie A, un campionato non professionistico?», chiosa il presidente della FTC.

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COMMENTI
 

Dioneus 4 anni fa su tio
Non vedo il problema. Una società ha soldi e li investe come e con chi le pare.

Diablo 4 anni fa su tio
l'unico calcio, quello dei bambini quello dei seniori il resto solo soldi...anche se nei bambini in qualche settore giovanile non si puo dire sia proprio pulito...calcio moderno, calcio business.....questo calcio ci fa schifo

miba 4 anni fa su tio
Chi paga in caso di un infortunio (magari anche grave....) sul campo??

ziopecora 4 anni fa su tio
sembrano palesi violazioni a più leggi. Immigrazione, lavoro... Ufficio del lavoro, qualche controllino sui campi di calcio??

Hardy 4 anni fa su tio
Io trovo che di principio stipendi e rimborsi a questi livelli non debbano esserci. Il calcio dilettantistico dovrebbe fondarsi su divertimento, valori, fair play, agonismo (finché resta tale e non scade nella violenza e nella maleducazione verso il prossimo) e invece ci sono società che pagano i propri giocatori, vogliono ammazzare i campionati (manco ci fosse in palio la coppa del mondo fifa) e sui campi sono ormai pane quotidiano degli atteggiamenti semplicemente abietti. E addirittura per certi allenatori in campo è vietato sbagliare, come se un dilettante che gioca in 5 lega non avesse il diritto di farlo. E ti chiedi perché sempre meno gente gioca a calcio e sempre più giovani preferiscono starsene al parchetto a fumare.

mombelli 4 anni fa su tio
Anti camera della mafia ???

Tarok 4 anni fa su tio
impudenti, con il visto turistico non si lavora neanche a gratis. vergogna
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