Matteo Quadranti interroga il Consiglio di Stato chiedendo di intervenire a difesa dei viaggiatori ticinesi e del turismo cantonale
LUGANO - Mercoledì 27 luglio, a causa della pressione del pulsante dell’allarme antincendio, diversi viaggiatori sono rimasti bloccati per oltre un’ora e mezza su un Tilo partito da Melide in direzione di Lugano. Solamente due giorni prima, ad Arth Goldau, per la prima volta durante un giorno feriale, il capotreno è stato costretto a far scendere i passeggeri in quanto il treno, diretto in Ticino, era troppo pieno.
Due episodi che concludono una serie di sfortunati eventi che hanno provocato diversi disagi negli ultimi mesi all’utenza “ticinese”, ma non solo, delle FFS. Una serie a cui va sommata «la triste vicenda del trattamento riservato alle Officine di Bellinzona» sottolinea Matteo Quadranti, che ha presentato al Consiglio di Stato un’interrogazione.
«Sembra che le FFS vedano oggi il Ticino come la Terza svizzera malgrado l’ingente investimento di Alptransit al quale i ticinesi pure contribuiscono con tariffe sempre più care a discapito di un servizio non sempre all’altezza», afferma il deputato PLR chiedendo al Governo con quali metodi intenda intervenire per «difendere gli interessi dei viaggiatori ticinesi e non, del turismo e più in generale del Cantone» di fronte all’ex regia federale.