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LUGANOGiovanni Crameri, UBS: “Non c'è stata lesione del segreto bancario”

19.02.09 - 17:28
Ti-Press / Keystone
Giovanni Crameri, UBS: “Non c'è stata lesione del segreto bancario”

LUGANO – Le notizie giunte nella tarda serata di ieri hanno generato, com’era prevedibile, una serie di comunicati che hanno riportato prepotentemente l’attenzione dei media sul principale istituto finanziario svizzero. Una situazione difficile che, stando alle opinioni di molti analisti finanziari, rappresenta un punto di svolta nella storia bancaria elvetica. Un punto di svolta che potrebbe rappresentare un pericoloso precedente per la salute del segreto bancario svizzero.

Se un eventuale fine del segreto bancario possa compromettere la forza attrattiva della piazza finanziaria elvetica Giovanni Crameri, responsabile UBS Ticino, è stato chiaro. “Non crediamo proprio. UBS ribadisce che non c'è stata alcuna lesione del segreto bancario ma che, conformemente alle disposizioni attualmente in vigore, con particolare riferimento alla problematica della frode fiscale, esiste l'opportunità di fornire delle informazioni mirate alle autorità inquirenti. Il segreto bancario non ha mai protetto comportamenti criminali o truffaldini. La confidenzialità dei dati dei clienti è per UBS estremamente importante”.

La piazza finanziaria ticinese per evidenti motivi è molto legata all’Italia. Quanto è distante il rischio che anche l’Italia venga a bussare alla porta del segreto bancario?
“Non è una novità che il segreto bancario sia costantemente sotto pressione e che a intervalli regolari questa pressione aumenti. Si può bussare finché si vuole ma, se non ci sono le basi legali per procedere, ovviamente nessuna informazione potrà essere rilasciata, neanche in futuro. Inoltre  l'accordo con DOJ  e SEC riguarda solo le attività transfrontaliere con gli USA; non vi è coinvolgimento degli altri clienti”.

Quanto potrebbe pesare sull’economia reale il crollo del segreto bancario?
“Le conseguenze per la Svizzera sarebbero sicuramente molto negative. Ribadiamo comunque che oggi non ci troviamo in una situazione del genere e senza dubbio nemmeno nel prossimo futuro”.

Tra gli aspetti più negativi sottolineati sia dagli analisti ma anche dai nostri blogger vi è il danno di immagine. Secondo alcuni questo danno è stato anche peggiore di quello legato agli aiuti statali ricevuti da UBS. È un danno che in Ticino lascia un segno molto profondo?
“Si tratta di un episodio e di un modo di agire conforme alle disposizioni in essere. Non c'è stata lesione del segreto bancario e dunque riteniamo che non ci saranno particolari conseguenze negative per UBS. Anzi, questo accordo permette a UBS di eliminare un pesante fattore di incertezza. La tematica era ovviamente di grande importanza per noi”.

 

s.g.

 

Foto apertura: Ti-Press / Keystone

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