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PROTEZIONE ANIMALEVeterinario cantonale: “Dal 2000 al 2002 la situazione è migliorata”

26.05.03 - 09:12
Veterinario cantonale: “Dal 2000 al 2002 la situazione è migliorata”

BELLINZONA - Dopo le denunce di questi giorni su alcuni casi di maltrattamento di animali arriva anche la voce dell’ufficio del veterinario cantonale  del Dipartimento della sanità o della socialità, ufficio che predispone regolari controlli nelle aziende con animali da reddito (bovini, caprini, ovini, suini, pollame) per verificare il rispetto delle varie disposizioni della legislazione veterinaria.

 

“ I controlli con­cernono in particolare la protezione degli animali dal profilo delle strutture di detenzione e delle cure prestate, le loro condizioni sanitarie, la disponibilità della documentazione neces­saria a garantire la rintracciabilità degli animali in caso di malattia e l’impiego di farmaci ad uso veterinario” spiegano con un comunicato il veterinario cantonale Tullio Vanzetti.

 

Dai dati statistici raccolti per il periodo 2000-2002 risulta che nel settore della protezione degli animali la situazione è progressivamente migliorata. “La percentuale di tenute che dan­no adito a contestazioni é ancora elevata (76%), ma nella maggior parte dei casi le inadempienze si limitano a singoli aspetti della tenuta. Normalmente si rileva una buona collabora­zione dei proprietari degli animali nella messa in atto delle misure richieste. In una quindicina di aziende e infrazioni rilevate sono state numerose. Sì tratta di tenute problematiche nei confronti delle quali sono state intimate le necessarie misure di adegua­mento e avviate delle procedure amministrative”.

 

Nel 1999, la Confederazione ha istituito una Banca dati sul traffico degli animali (BDTA) con sede a Berna ed ha emanato nuove disposizioni volte a garantire a rintracciabilità degli animali. “La possibilità di determinare in ogni momento gli spostamenti degli animali tra aziende diverse è di fondamentale importanza in caso dì apparizione di malattie contagiose, ma risponde pure ad una crescente esigenza del consumatore di conoscere la provenienza dei prodotti acquistati. Dai dati rilevati emerge una percentuale elevata di aziende con sin­gole inadempienze. È comunque rilevabile una progressiva tendenza al miglioramento”.


 

 

 

 

 

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