Un nuovo progetto che prevede l'aumento del contrassegno autostradale arriverà in Parlamento alla ripresa dei lavori, e già si delineano due fronti contrapposti
GINEVRA - Si torna a discutere dell'aumento del contrassegno autostradale. Dopo la bocciatura da parte del popolo svizzero del rincaro da 40 a 100 franchi nel novembre 2013, si discute di un nuovo progetto che prevede un aumento a 70 franchi.
"Non andiamo contro la volontà del popolo" ha spiegato alla Tribune de Genève Peter Bieri, senatore zughese e coautore della proposta "ma dopo la proposta, se vi ricordate, molti hanno detto che avrebbero accettato un rincaro più moderato".
Le maggiori entrate andrebbero a finanziare la gestione di 400 chilometri di strade cantonali prese a carico dalla Confederazione. Nel contempo, la sovrattassa sulle essenze scenderebbe a 4 centesimi, al posto dei 6 proposti dal Consiglio federale.
Dopo la pausa estiva il dossier arriverà sui banchi del Parlamento e non mancherà di fare discutere, come ogni volta quando si parla di strade e imposte. Già oggi il progetto divide. "Certo che è una buona idea!" dichiara entusiasta il consigliere nazionale vodese Olivier Français, che trova che sia un modo adatto per finanziare le infrastrutture e garantire i fondi per eliminare le strozzature sulla rete viaria. Il prezzo della 'vignetta', ricorda infine Géraldine Savary, è invariato da oltre vent'anni, e "bisognerà pur dare i mezzi alla Confederazione per gestire 400 chilometri di strade".
Per contro, la deputata ginevrina dei Verdi Anne Mahrer è molto scettica: "Il popolo ha chiuso la porta e ora si cerca d'entrare dalla finestra". Le associazioni stradali, come il TCS, non hanno ancora preso posizione.