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ISRAELE - HAMASLe storie di Adi e Jonah, i due svizzeri morti nell'attacco del 7 ottobre

16.12.23 - 21:30
L'uomo faceva parte del servizio volontario di sicurezza. La donna invece era impegnata da tempo in attività di volontariato
SonntagsZeitung/Tamedia - 20MIn
Le storie di Adi e Jonah, i due svizzeri morti nell'attacco del 7 ottobre
L'uomo faceva parte del servizio volontario di sicurezza. La donna invece era impegnata da tempo in attività di volontariato

TEL AVIV - Il 7 ottobre sono morti in Israele anche un uomo e una donna svizzeri. I loro nomi: Adi Baharav e Jonah Fricker. Per la prima volta dopo l'attacco di Hamas, i loro parenti hanno voluto esporsi con le testate Tamedia per raccontare le storie dei due defunti.

Adi Baharav, morto all'età di 62 anni, viveva con la sua ragazza nel moshav - una sorta di comunità agricola cooperativa - di Netiv HaAsara, non lontano dal confine con la Striscia di Gaza. I suoi due figli studiano negli Usa e in Canada e ricevevano un messaggio da parte del padre ogni volta che suonava un allarme bomba. «Va tutto bene», scriveva anche la mattina della sua morte.

Facendo parte del servizio di sicurezza volontario, il 7 ottobre aveva salutato la sua compagna - andata a rifugiarsi in un bunker - e, armato di una pistola, il 62enne si era unito alla propria unità. Non era nuovo alle armi, nel 1982 aveva prestato servizio come ufficiale nella guerra del Libano e nel corso della sua vita aveva lavorato anche nel settore della sicurezza al di fuori dell'esercito.

Dopo aver perlustrato alcune case e aver ucciso alcuni soldati di Hamas insieme al suo gruppo, Baharav era entrato in un ultimo edificio per prestare soccorso a una coppia di anziani. Ma dietro la porta lo aspettava un soldato della fazione opposta che, avvistato, gli ha lanciato contro una bomba a mano. Come racconta la moglie del 62enne, «è morto sul colpo».

Stando a Marian Baharav, il marito sospettava già da qualche tempo che qualcosa stesse per succedere. «Mi diceva che stavano accadendo cose strane dall'altra parte della barriera di sicurezza e che qualcosa si stava preparando». Quando portò la cosa all'attenzione dei militari, non fu preso sul serio.

Jonah Fricker, nata a Tel Aviv, era diventata svizzera nel 1972, quando si unì in matrimonio con Erwin Fricker. La coppia visse per qualche tempo a Basilea per poi trasferirsi nel kibbutz di Be'eri poco prima della nascita del loro primo figlio.

Da allora la donna, separatasi in seguito dal marito, ha sempre vissuto all'interno della medesima comunità e dal suo pensionamento la 69enne svolgeva attività di volontariato. Nel tempo libero realizzava gioielli e, come la ricorda suo genero Asaf Koren: «Era molto creativa, un'artista».

A Be'eri i residenti si battevano per la coesistenza pacifica con i palestinesi e lì lavoravano anche persone provenienti dalla Striscia di Gaza. Il 7 ottobre numerosi terroristi di Hamas sono entrati nell'insediamento. Hanno ucciso, torturato e avrebbero anche violentato i residenti. Hanno distrutto intere strade e ci sono volute cinque ore prima che l'esercito israeliano prendesse finalmente il controllo del luogo.

Fricker si era barricata nella sua casa, ma Hamas ha fatto saltare in aria l'intero edificio, seppellendo la donna sotto le macerie. Il suo attuale compagno aveva tentato di prestarle soccorso, ma, intercettato da alcuni soldati, è stato colpito.

«Siamo incredibilmente tristi», dice il genero, «stiamo cercando in qualche modo di rimettere insieme i pezzi di questa catastrofe». Ancora non riesce a credere a quello che è successo.

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