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L'accesso a un club è stato negato a un gruppo di amici perché non erano clienti abituali. Ma loro hanno una spiegazione diversa
LOSANNA - Due settimane fa, volevano festeggiare il risultato della loro squadra con una serata in discoteca. Ma la festa ha avuto vita davvero breve.
All'ingresso del club, gli otto amici calciatori si sono divisi in due gruppi. Se il primo quartetto non ha avuto problemi ad entrare, il secondo è stato bloccato all'ingresso. «La sicurezza si è giustificata dicendo che non eravamo clienti abituali. Peccato che siano due anni che vengo in questo locale e l'unica volta che vengo respinto è quando sono in compagnia di arabi», esclama Maxime.
Il suo amico M., a cui è stato a sua volta negato l'accesso, sembra stanco di questa situazione. «Siccome sono arabo, sono abituato ad essere rifiutato dai club notturni di Losanna»..
Uno dei responsabili della discoteca, tuttavia, respinge qualsiasi accusa di razzismo. «Abbiamo circa 500 clienti abituali che arrivano nei fine settimana. Hanno priorità sui non regolari», afferma.
Sulla pagina Facebook del club, tuttavia, un utente segnala un altro incidente simile avvenuto in aprile: la sicurezza avrebbe chiesto la nazionalità di provenienza a tre persone prima di rifiutare loro l'ingresso al locale. Un altro cliente magrebino, invece, ha avuto feedback differenti: «Sono arabo e anche molto tipico. Non ho mai avuto problemi qui».
E se uno dei responsabili del club assicura che «la stigmatizzazione non ha motivo d'essere» nel locale, per Aziz, 27 anni, la realtà è diversa. A questo clubber di Losanna con origini egiziane è stato spesso negato l'accesso in discoteca. «Il razzismo c'è, ma è velato. Gli uomini della sicurezza trovano sempre un pretesto per non farti entrare», assicura.
