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ZURIGOEvase con la secondina, Hassan Kiko condannato a 4 anni

21.12.16 - 16:41
Il siriano è già stato condannato a due riprese per reati a sfondo sessuale e riconosciuto colpevole di violenza carnale e coazione sessuale
Evase con la secondina, Hassan Kiko condannato a 4 anni
Il siriano è già stato condannato a due riprese per reati a sfondo sessuale e riconosciuto colpevole di violenza carnale e coazione sessuale

ZURIGO - Hassan Kiko, il 28enne evaso in febbraio dalla prigione di Dietikon (ZH) con l'aiuto di una secondina, si è visto confermare oggi in seconda istanza la condanna a 4 anni di prigione per lo stupro di una ragazza di 15 anni.

Il siriano, arrivato in Svizzera nel 2010 e già condannato a due riprese per reati a sfondo sessuale, è stato riconosciuto colpevole di violenza carnale e coazione sessuale per un rapporto avuto nel novembre 2014 con una ragazza - la sera prima del 16esimo compleanno di lei - mentre si trovava nell'auto di un amico nel parcheggio di un locale di Schlieren (ZH).

In aula, Hassan Kiko ha ribadito la tesi che ha sempre sostenuto: il rapporto sarebbe stato consenziente e la ragazza gli avrebbe detto che aveva 19 anni. Il suo difensore ne ha chiesto il proscioglimento, rivelando a margine del processo che l'imputato e l'ex secondina si sono nel frattempo fidanzati e intendono sposarsi.

Dopo la condanna a 4 anni di prigione emessa un anno fa in prima istanza dal Tribunale distrettuale di Dietikon (ZH) e il ricorso in appello dell'imputato, il Ministero pubblico chiedeva per Hassan Kiko una condanna a 4 anni e mezzo di prigione.

La vittima dello stupro è stata ascoltata all'inizio del dibattimento, in assenza del pubblico e dei giornalisti. Questi sono stati ammessi al processo soltanto al momento della deposizione dell'imputato.

Angela Magdici, la secondina 33enne che lo scorso febbraio lo aveva aiutato a fuggire dalla prigione di Dietikon è stata l'unica spettatrice del processo.

La storia fra i due sembra andare avanti: il siriano ha detto che intende mantenere la relazione anche se sarà condannato e a proposito dell'ex secondina ha affermato: «mi sosterrebbe anche se fossi morto».

L'imputato e la donna si sono anche mandati dei baci durante il dibattimento, ma il presidente del tribunale ha respinto una richiesta di Hassan Kiko che chiedeva di poter parlare con la sua amata durante una pausa del dibattimento.

La «secondina innamorata» - e ora pure fidanzata - comparirà a sua volta in gennaio davanti al Tribunale distrettuale di Dietikon, dove dovrà rispondere dell'accusa di favoreggiamento e aiuto all'evasione di detenuti. Il Ministero pubblico chiede di condannarla a una pena detentiva di 27 mesi, di cui sette da scontare.

Ancora non è invece chiaro se il 28enne sarà processato anche per l'evasione dal carcere di Dietikon, avvenuta nella notte fra l'8 e il 9 febbraio. Il Tribunale cantonale deve ancora decidere in merito a un ricorso della procura contro un decreto d'abbandono emanato alla fine di ottobre dal Tribunale distrettuale di Dietikon.

Dopo la fuga dal carcere, il detenuto e la secondina si erano rifugiati in Italia. I Carabinieri li avevano arrestati entrambi nelle prime ore del 25 marzo in un appartamento a Romano di Lombardia (Bergamo). Lei è stata estradata verso la Svizzera alla metà di aprile e rimessa in libertà dopo due settimane. Lui è stato estradato il 12 maggio e si trova da allora in carcere.

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