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SAN GALLO Centinaia di persone ai funerali di Haki Spahiu

20.05.16 - 06:42
Grande commozione nella cittadina kossovara dove si sono tenute le esequie del 42enne ucciso giovedì scorso nel centro di San Gallo
Foto 20 Minuten
Centinaia di persone ai funerali di Haki Spahiu
Grande commozione nella cittadina kossovara dove si sono tenute le esequie del 42enne ucciso giovedì scorso nel centro di San Gallo

SAN GALLO - «Così tante persone a un funerale non ne avevo mai viste». E' con stupore che il lettore di 20 Minuten ha voluto rendere partecipe, con l'invio di una foto, della presenza di «oltre un migliaio di persone al cimitero della città». Si tratta delle estreme onoranze che si sono tenute a Gnjilane, cittadina di 90mila abitanti del Kosovo, di Haki Spahiu, il 42enne freddato giovedì scorso con almeno un colpo di pistola nel centro di San Gallo.

Il lettore, che ha partecipato alle esequie, ha raccontato dell'enorme sbigottimento e commozione della comunità. «Una persona è addirittura svenuta ed è dovuta essere trasportata in ospedale per le cure», ha aggiunto il lettore, che conosceva di persona la vittima: «Haki, l'ho incontrato qualche volta a San Gallo».

Il 28enne è rimasto molto scosso quando ha saputo dell'uccisione di Haki Spahiu e della brutalità con la quale è stata perpetrata. «Aveva soltanto 42 anni e non aveva ancora vissuto tutta la sua vita».

Il movente resta un mistero. «Neppure sua madre riesce a capire perché suo figlio sia stato ucciso», ha raccontato il lettore di 20 Minuten. In Kossovo gira voce che all'origine dell'omicidio vi sia il movente passionale, «ma su queste ipotesi non vi sono prove di alcun tipo», ha voluto precisare il 28enne.

Mistero anche su dove si trovi l'uomo, che ha premuto il grilletto e posto fine alla vita di Spahiu. Nessuno si immagina neppure chi potrebbe essere. Infatti, i parenti della vittima non sono in grado di ipotizzare nessun nome. «E' un mistero. Non sappiamo per quale motivo sia stato ammazzato e quindi non sappiamo neppure chi potrebbe essere il colpevole».

Intanto nel canton San Gallo gli inquirenti proseguono con le loro indagini, con la speranza che qualcuno si faccia avanti e parli.

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