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ZURIGO"Carlos" resta in carcere

31.10.14 - 16:25
Approvata la richiesta di detenzione preventiva
"Carlos" resta in carcere
Approvata la richiesta di detenzione preventiva

ZURIGO - Il giovane pregiudicato zurighese conosciuto con lo pseudonimo di "Carlos" si trova di nuovo in prigione. Il 19enne è stato arrestato martedì pomeriggio nel quartiere della Langstrasse ed è stato posto in detenzione preventiva su richiesta del Ministero pubblico.

La portavoce del Ministero pubblico zurighese, Corinne Bouvard, ha confermato all'ats una notizia dell'arresto pubblicata oggi dal "Blick".

A quanto si è finora appreso, la polizia è intervenuta in seguito ad una denuncia e il Ministero pubblico ha aperto nei confronti del giovane un procedimento per "minaccia e impedimento di atti dell'autorità in relazione ad un diverbio avuto nel quartiere della Langstrasse".

La portavoce non ha voluto fornire ulteriori particolari. Nel pomeriggio il Ministero pubblico ha fatto sapere che il giudice dei provvedimenti coercitivi ha approvato la richiesta di detenzione preventiva.

Il "caso Carlos" è balzato agli onori della cronaca alla fine del mese d'agosto 2013 in seguito a un reportage delle televisione svizzerotedesca SRF dedicato ad un giudice dei minorenni zurighese. Sistemato in un appartamento di quattro locali e mezzo, il giovane seguiva corsi quotidiani di boxe thai ed era seguito da una decina di specialisti. Il suo programma di presa a carico costava allo Stato 29'000 franchi al mese.

"Carlos" stato in seguito trasferito in un penitenziario e quindi nel centro di esecuzione delle misure per giovani delinquenti di Uitikon (ZH). Le autorità hanno deciso i trasferimenti per ragioni di sicurezza, visto che il ragazzo è finito al centro di numerose polemiche e i media sono riusciti a pubblicare sempre più dettagli su di lui.

Lo scorso febbraio il Tribunale federale ha accolto un ricorso del giovane e ordinato il suo rilascio dalla struttura detentiva. Nei suoi confronti, la magistratura dei minorenni ha organizzato un nuovo programma di presa a carico, meno costoso del precedente, terminato poi alla fine di giugno, perché il giovane, ormai maggiorenne, non rispettava le regole.

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