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BELLINZONAI posteggi per gli statali diventano un caso: "Il Cantone sta sbagliando"

08.05.13 - 15:50
In arrivo centinaia di nuovi parcheggi per favorire i funzionari cantonali. La rivolta di alcuni parlamentari: "Abbiamo speso milioni per promuovere la mobilità sostenibile e ora lo Stato ci rema contro"
Ti Press
I posteggi per gli statali diventano un caso: "Il Cantone sta sbagliando"
In arrivo centinaia di nuovi parcheggi per favorire i funzionari cantonali. La rivolta di alcuni parlamentari: "Abbiamo speso milioni per promuovere la mobilità sostenibile e ora lo Stato ci rema contro"

BELLINZONA – Piovono posteggi per i dipendenti cantonali a Bellinzona. Mentre a chi lavora nel privato tocca sborsare cifre sempre più esorbitanti per lasciare l’auto negli autosili e nei parcheggi a pagamento, gli statali hanno di che festeggiare. Perché in arrivo ci sono 71 nuovi parcheggi, a cui se ne aggiungeranno ben 580 con la concretizzazione del progetto del semisvincolo autostradale di via Tatti. Una discriminazione sfociata di recente in un’interrogazione al Governo da parte di alcuni parlamentari. “Perché lo Stato – sostiene il socialista Carlo Lepori – da una parte promuove la mobilità sostenibile, ma dall’altra offre parcheggi a prezzi stracciati ai suoi collaboratori, incentivandoli dunque a usare l’auto”.       

Tariffe stracciate - La situazione dei parcheggi degli statali a Bellinzona sta ormai diventando un caso:  già oggetto sia di una lettera dell’Associazione Traffico e Ambiente indirizzata al Municipio sia di un’interpellanza del consigliere comunale Luca Buzzi, ora è pure al centro di un atto parlamentare. “Sono 965 attualmente i posteggi già a disposizione degli impiegati statali a Bellinzona – puntualizza Lepori –, 400 di questi si trovano in via Tatti e hanno prezzi davvero irrisori, circa 50 centesimi all’ora. Tariffe talmente basse da svalutare tutte le altre opzioni, compreso il park and ride nelle stazioni ferroviarie. È davvero assurdo”.

Mezzo fallimento - E dalle statistiche emerge che il 66% degli impiegati statali (una percentuale pari a 1087 persone) si reca al lavoro in auto, percorrendo in media 22 chilometri al giorno. Solo il 3% ricorre al car pooling. E solo il 10% usa i mezzi pubblici. Michela Delcò Petralli, parlamentare per i Verdi, non ha dubbi: “È un mezzo fallimento se si pensa che il Gran Consiglio ha approvato crediti milionari per la mobilità aziendale e poi lo Stato è il primo a remare in senso contrario. Oltre la metà dei funzionari statali abita nel Bellinzonese. Significa che questa gente, al posto di prendere l’auto, potrebbe usare altri mezzi”.

Discriminazione - Intanto tra chi lavora nel privato regna un senso di frustrazione. “Comprensibile – fa notare Delcò Petralli – perché per parcheggiare la loro auto devono pagare molto di più rispetto agli statali. Da una parte c’è chi paga 60 franchi al mese; dall’altra chi arriva a pagarne 200…” Lepori rincara la dose: “Più in generale lo Stato non dovrebbe favorire i propri dipendenti per quanto riguarda i parcheggi. Al limite aumenti il loro salario mensile, ma non è giusto che crei discriminazioni con chi lavora nel privato. Da qualsiasi lato la si guardi, questa storia è un controsenso unico”.

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