La prova di storia internazionale dell’Università di Ginevra è stata considerata riuscita. Una studentessa però si lamenta: «Era la mia materia forte, ci contavo per alzare la media»
GINEVRA - Léa* aveva riempito, durante tre ore, cinque pagine per rispondere alle domande del suo esame in “Introduzione alla storia internazionale”. Non verranno né lette, né corrette perché sono state rubate.
La studentessa al primo anno di “Relazioni internazionali” fa parte dei 42 universitari toccati dal furto subito da un professore durante il mese di giugno. «È una situazione senza precedenti, inaccettabile per i nostri studenti e per noi stessi», sottolinea Marco Cattaneo, responsabile dei media per l’Università di Ginevra. «Il problema è serio. Stiamo riflettendo alle norme da introdurre per far si che un fatto del genere non si ripeta, come ad esempio vietare che le copie d’esame escano dagli stabili dell’Università.
In effetti, la borsa contenente le prove è stata rubata su un mezzo pubblico di Parigi. La vittima e l’Università hanno depositato due denunce penali in Francia.
A Ginevra, 42 dei 402 studenti ad essersi “fatti il mazzo” per l’esame si sono quindi visti accordare un “riuscito” a titolo di risarcimento, ma non è stato assegnato loro nessun voto. La media annuale finale, che dev’essere almeno del 4 per poter accedere al 2° anno, verrà calcolata senza questo corso.
«La storia è il mio punto forte, deplora Léa. Contavo proprio su questa materia per arrivare alla media». Se lo desiderano, gli universitari potranno comunque ripetere la prova nel mese di agosto. Una soluzione che non va a genio a Léa, che deve «già ripassare per altri esami». Al momento, nessun ricorso è stato inoltrato da alcun studente.
*Nome di fantasia