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BERNAIstituti minorili chiusi: restrizioni eccessive della libertà di movimento

30.06.16 - 11:29
Istituti minorili chiusi: restrizioni eccessive della libertà di movimento

BERNA - Restrizioni eccessive della libertà di movimento e dei contatti esterni, soprattutto nell'ambito della carcerazione preventiva: sono queste le principali critiche che la Commissione nazionale per la prevenzione della tortura, alla luce delle disposizioni del diritto del fanciullo, esprime nei confronti degli istituti minorili chiusi in un rapporto pubblicato oggi.

La Commissione ha in parte considerato inadeguate tali restrizioni dopo aver ispezionato nel 2014 e 2015 nove istituti minorili chiusi in cui vengono eseguite misure di diritto civile e di diritto penale minorile.

Nel rapporto deplora in particolare la segregazione cellulare di 20 ore talora riscontrata. Ispirandosi alle regole internazionali ha quindi invitato le autorità a concedere ogni giorno ai minori almeno otto ore fuori dalle celle e due ore di movimento all'aria aperta. Sotto il profilo dei diritti fondamentali ritiene sconcertante la quasi totale privazione di contatti telefonici e i vetri divisori sistematicamente impiegati in occasione delle visite. La Commissione stabilisce quindi principi minimi concreti e raccomanda alle autorità una procedura meno schematica.

La Commissione rileva soprattutto la necessità di intervenire per colmare le prescrizioni legali lacunose riguardo all'esecuzione delle misure di diritto civile e di diritto penale minorile, in particolare nella Svizzera tedesca.

Nel rapporto la Commissione loda invece il "trattamento rispettoso" dei minori, l'"eccellente infrastruttura" di molti istituti, nonché "le ampie possibilità formative e occupazionali".

Particolare attenzione è stata dedicata alla verifica delle misure di sicurezza e di protezione e all'impiego di mezzi coercitivi. La Commissione critica le lacune normative in questo ambito e raccomanda l'adozione di una regolamentazione uniforme sul piano nazionale a garanzia della tutela giurisdizionale. Per quanto concerne l'assistenza medica, la Commissione giunge alla conclusione che i minori, al loro arrivo nell'istituto, debbano essere visitati da uno specialista con una formazione medica.

Nel marzo 2016 la Commissione ha discusso le sue raccomandazioni nell'ambito di una tavola rotonda con i rappresentanti cantonali degli istituti verificati e ha sottoposto per parere alle autorità competenti il suo rapporto finale.

Gli istituti ispezionati sono tre carceri per la detenzione preventiva, un istituto per l'esecuzione delle pene e delle misure, tre istituti gestiti dalla polizia e un istituto per l'esecuzione di misure di diritto civile e di diritto penale minorile.

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