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Mercoledì sera, non vedendola rientrare, la famiglia d'accoglienza della ragazza aveva lanciato l'allarme. Lucie era stata vista per l'ultima volta la stessa sera verso le 22.00 alla stazione di Baden. Ieri gli inquirenti avevano dichiarato che verosimilmente la 16enne era stata invitata da uno sconosciuto a riprese fotografiche legate a una presentazione di gioielli.
Stando a quanto indicato oggi pomeriggio in un conferenza stampa ad Aarau dalle polizie cantonali argoviese e svittese, il cadavere si trovava nella stanza da bagno dell'abitazione situata all'ultimo piano di un edificio di Rieden. Il 25enne non era in casa. L'ora e le cause esatte della morte non sono ancora state determinate, ha spiegato il capo della polizia giudiziaria Urs Winzenried. Nei confronti dell'adolescente è stata usata "grave violenza".
La polizia zurighese ha informato i colleghi argoviesi dell'arresto del 25enne pochi minuti prima della conferenza stampa. L'uomo posto sotto arresto è un cuoco attualmente disoccupato, celibe e pregiudicato per reati patrimoniali, violenti e legati alla droga. Nel 2003 il giovane era stato condannato a una pena detentiva per tentato omicidio, un atto a sfondo sessuale. Era uscito di prigione lo scorso agosto. Ora la polizia tenta di appurare se anche nel caso di Lucie ci si trovi di fronte a un delitto a sfondo sessuale. L'autopsia dell'istituto di medicina legale di Berna dovrà determinare se la ragazza ha subito abusi.
Ieri è inoltre stato arrestato uno svizzero di 18 anni della regione di Baden che conosce il presunto omicida; egli non sarebbe tuttavia coinvolto nel dramma. La polizia si è messa sulle loro tracce dopo aver analizzato il tabulato telefonico del cellulare della ragazza. Il 25enne avrebbe chiamato l'amico con il telefonino della vittima, ha spiegato Winzenried. Durante l'interrogatorio il 18enne ha assicurato di non conoscere Lucie. Al momento gli inquirenti argoviesi non cercano altre persone.
