Gli avanzi di pesce venivano finora gettati nella spazzatura o sfruttati per la produzione di olio di pesce. Un nuovo trend mira a rivoluzionare questa prassi: start-up e designer di moda hanno presentato un nuovo materiale a base di pelle di pesce.
Autore: Sebastian Sele
IN BREVE:
La sostenibilità è sempre più importante nel settore della moda. Nel quadro della tendenza sempre più pressante all’upcycling, anche la pelle di pesce trova un impiego sempre maggiore ed è soprattutto la pelle di salmone ad essere utilizzata con maggiore frequenza.
Il salmone fa parte degli ingredienti più amati in Europa e anche in Svizzera. Nella produzione di salmone affumicato per brunch domenicali, panini e sushi, tra il 30 e il 40 per cento del peso totale del pesce (a seconda delle fonti) viene gettato nella spazzatura: lische, testa e pelle. «La pelle viene spesso buttata o venduta con scarso profitto per la produzione di olio di pesce o biodiesel», spiega Isabelle Taylor, designer di moda britannica e cofondatrice del marchio Skinned Potential.
Popolazioni indigene come ispirazione
Ispirata dalle popolazioni indigene degli Hezhen e dei Nivkh in Cina e Siberia, che da secoli portano abiti in pelle di pesce, Taylor ha sviluppato un metodo per trasformare queste pelli in capi per la sua moda futuristica. Acquista quindi gli scarti da un’impresa locale per la produzione di salmone ed elimina le squame e i resti di carne. In seguito la pelle viene pulita accuratamente e trattata con speciali concianti vegetali per rendere il materiale morbido e resistente. Infine, la pelle viene colorata o tagliata a seconda della necessità. Il prodotto finale ricorda le pelli esotiche come quelle dei rettili.
La caratteristica principale di questo materiale è che la struttura della pelle di pesce la rende più resistente agli strappi rispetto alla classica pelle. «La pelle di salmone, che è spessa tanto quanto quella bovina, è incredibilmente più duratura», spiega Taylor. La pelle di salmone è estremamente resistente di natura e non può essere strappata a mani nude.
Upcycling controverso
Un vantaggio fondamentale della pelle di pesce è la sostenibilità. Secondo le informazioni dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), a partire dal momento della pesca, ogni anno a livello mondiale vengono prodotte da 20 a 30 milioni di tonnellate di scarti di pesce. Il riutilizzo di una parte di questi sottoprodotti per produrre pelle contribuisce in maniera importante alla riduzione dei rifiuti.
Ma quanto può essere sostenibile l’utilizzo di un prodotto animale? «È un argomento controverso poiché molti ritengono che il riutilizzo dei sottoprodotti animali faccia da incentivo alla macellazione degli animali», spiega Taylor. È vero però che se improvvisamente non ci fosse più disponibilità di pelle di salmone come sottoprodotto della produzione di alimenti, Taylor e gli altri produttori non ucciderebbero altri animali solo per produrla.
Gucci e compagnia colgono la palla al balzo
«Utilizziamo solo la pelle di pesci che vengono poi anche mangiati», spiega anche Benjamin Malatrait, cofondatore di Ictyos. L’impresa di Malatrait, con sede in Francia, produce pelle di pesce grazie a salmoni, trote e pesci lupo per diversi piccoli marchi di moda ma anche per grandi nomi come Alexander McQueen. Oltre al marchio di lusso inglese, anche Louis Vuitton, Gucci e Chanel hanno deciso di puntare sulla pelle di pesce.
La pelle di pesce viene utilizzata principalmente per piccoli prodotti come patch decorative, borsette o portafogli. Grazie alla sua particolare struttura, questo materiale potrebbe però rivelarsi ancora più interessante per i marchi di lusso poiché le proteste degli animalisti contro la pelle di rettile si fanno sempre più veementi. Gucci ha infatti rinunciato all’impiego di pelle di serpente e coccodrillo nel 2017 ed è alla ricerca di una valida alternativa.
Eliminato anche l’odore di pesce
Con il design sperimentale del suo marchio Skinned Potential, Isabelle Taylor mira ad essere un passo avanti rispetto ai grandi marchi: vuole utilizzare la pelle di pesce non solo per piccoli accessori ma anche per capi più grandi. Ha quindi sovrapposto le pelli conciate durante l’asciugatura per far sì che si incollassero insieme. «Non è stato più necessario cucirle», spiega Taylor.
Ma qual è l‘elemento essenziale che ha permesso ai capi stravaganti di Skinned Potential di promuovere l’idea di utilizzare la pelle di pesce anche per capi più grandi? I produttori sono finalmente riusciti a sviluppare un metodo per eliminare l’odore di pesce che a lungo ha ostacolato l’utilizzo di questa pelle.