I bianconeri hanno schiacciato il Bienne con il punteggio di 5-1
LUGANO - Gara-4 delle semifinali dei playoff, fra Lugano e Bienne, ha sorriso ai bianconeri capaci di imporsi 5-1 e di pareggiare la serie (2-2). Per l'occasione i seelanders sono stati costretti a rinunciare a uno dei loro uomini migliori ovvero, Robbie Earl - punito con una giornata di squalifica per la brutta entrata rifilata a Wellinger - e la sua assenza si è fatta sentire. Da quando il numero 10 ha "abbandonato" il ghiaccio - lasciando i suoi compagni in balìa di loro stessi - i ticinesi hanno infatti realizzato la bellezza di 9 reti, subendone soltanto una (dal 37' di gara-3).
Per l'occasione Greg Ireland ha confermato in blocco le linee che avevano espugnato la Tissot Arena soltanto due giorni fa e la scelta gli ha dato ragione. La formazione ticinese è scesa in pista con un atteggiamento propositivo e motivata a dare continuità al successo ottenuto in trasferta. La partita è iniziata con i padroni di casa che hanno cercato di mettere pressione dalle parti di Hiller e sono andati molto vicini al vantaggio in due circostanze, senza però riuscire a bucare l'estremo difensore ospite. Poi, al 3' di gioco, la quaterna arbitrale si è rivelata molto fiscale, sanzionando tre penalità - una per il Bienne e due per il Lugano - che hanno permesso al risultato di sbloccarsi in favore dei seelanders. In doppia superiorità numerica è stato infatti Pouliot - abile a finalizzare alle spalle di Merzlikins un'azione orchestrata da Rajala e Micflikier - e a regalare ai suoi il momentaneo 1-0. Nel resto del tempo sono stati i seelanders a rendersi più pericolosi e ad andare vicini al raddoppio, ma sono andati a sbattere contro il muro eretto dai bianconeri, i quali hanno mostrato ancora una volta organizzazione e solidità difensiva.
Nel periodo centrale Sannitz e compagni sono scesi sul ghiaccio con il piglio giusto e sono riusciti a capovolgere il risultato nel giro di 5', a cavallo fra il 22' e il 27'. Dapprima Giovanni Morini si è reso protagonista di un gol di pregevole fattura: la sua conclusione appena dentro la linea blu - dopo una ripartenza - non ha infatti lasciato scampo a Hiller. Poi è stata la volta di Lapierre, capace di capitalizzare in rete un ottimo suggerimento di Lajunen e di perforare Hiller, non così perfetto nell'occasione. Negli ultimi 10' i ticinesi hanno preso in mano le redini del gioco, mettendo in seria difficoltà la retroguardia avversaria in almeno due circostanze - con Hofmann e Bertaggia - senza però cambiare il risultato.
L'ultimo terzo è iniziato con il Lugano in inferiorità numerica, in virtù dei 2' rimediati da Ulmer sulla seconda sirena (40'). In shorthanded però, la truppa di Ireland ha avuto il merito di non demoralizzarsi e di siglare incredibilmente ben due reti, con Sanguinetti (41') e Reuille (42'). A quel punto - come nell'harakiri di due giorni fa a Bienne - i seelanders non hanno retto la pressione a livello mentale e sono caduti per la quinta volta al 47' (Fazzini). Il 5-1 - sigillo che ha di fatto ipotecato il risultato finale - ha permesso al Lugano di giocare il resto del tempo con la tranquillità necessaria e di provare anche qualche schema in vista di gara-5, che avrà luogo giovedì 5 marzo alla Tissot Arena.
LUGANO - BIENNE 5-1 (0-1; 2-0; 3-0)
Reti: 7' Pouliot (Micflikier, Rajala/5c3) 0-1; 22' Morini 1-1; 27' Lapierre (Lajunen) 2-1; 41' Sanguinetti (Sannitz/4c5!) 3-1; 42' Reuille (4c5!) 4-1; 47' Fazzini (Cunti) 5-1.
LUGANO: Merzlikins; Furrer, Johnston; Hofmann, Lajunen, Lapierre - Vauclair, Sanguinetti; Romanenghi, Cunti, Fazzini - Wellinger, Ulmer; Reuille, Sannitz, Walker - Riva; Bertaggia, Morini, Zorin; Vedova.