Biancoblù molli, arrendevoli, ultimi della classe e usciti con le ossa rotte dagli impegni del weekend. In Leventina la situazione è preoccupante
AMBRÌ - Asfaltati dal Berna, liquidati con una facilità disarmante da uno Zurigo a “marce ridotte” e tutt'altro che indemoniato: i biancoblù sono usciti con le ossa rotte e ancor meno certezze dal doppio impegno del weekend. Gli avversari erano di quelli tosti (e va bene…), ma le prestazioni arrendevoli fornite dalla banda Kossmann non lasciano presagire niente di buono.
In Leventina, dove dopo l’avvento di Zanatta in versione “tutor” era momentaneamente tornata un po' di luce, si è sprofondati nuovamente in un momento buio. Ora però, a differenza di ottobre - quando un filotto di risultati negativi era costato il posto di vice a Scandella - il tempo a disposizione prima della rovente post-season non è molto.
Di fronte c’è il rush finale che porterà - ormai inevitabilmente - al gironcino playout: fare più punti possibile per non arrivarci in una posizione già compromessa è fondamentale. Ora Kloten (nono) e Langnau (decimo) sono a +8, non proprio briciole. Veder aumentare questo divario da qui alla 50esima giornata - con un gironcino che potrà fruttare al massimo 18 punti - potrebbe voler dire “assicurarsi” in anticipo una finale playout da brividi e poi chissà…
Per evitare scenari di questo tipo, sarà scontato dirlo, ma urge una reazione. La società va avanti con Kossmann, i tifosi osservano e si interrogano. Cambiare ora servirebbe a qualcosa? Quante sono le reali responsabilità di Kossmann? Il canadese è ancora l’uomo giusto per guidare i biancoblù? Saprà dare i giusti impulsi o di questo passo si rischia grosso? Considerando anche il suo contratto ormai in scadenza, è giunto il momento di dare una scossa più decisa? Rispondi al sondaggio.