L'ex attaccante di bianconeri e biancoblù degli anni '90, Stefano Togni, ha commentato l'inizio del campionato: «Le gerarchie si sono un po' capovolte, ma il bello è proprio questo»
LUGANO - Nel fine settimana si disputano il settimo e l'ottavo turno di LNA. L'Ambrì si reca questa sera a Kloten, mentre domani ospiterà il Langnau. Dal canto suo il Lugano giocherà sabato alla Resega contro il Ginevra e domenica farà visita al Davos.
Dopo sei giornate di campionato Losanna e Zurigo sono in vetta alla classifica con 15 punti, ma i Lions hanno disputato una partita in più. Seguono Zugo (13) e Bienne (12), mentre bianconeri (9) e biancoblù (4) occupano rispettivamente la settima e l'11esima posizione della graduatoria.
L'ex giocatore di Lugano e Ambrì degli anni '90, Stefano Togni, si è intrattenuto con noi per commentare le prime partite della regular season 2016/2017.
Stefano Togni, come giudichi l'inizio della LNA?
«Il fatto che il Losanna sia in vetta alla classifica, che il Bienne viaggi nei piani alti e che squadre come Davos e Friborgo siano attualmente sotto la linea, significa che il livello di gioco della LNA si è alzato ulteriormente. Le gerarchie si sono un po' capovolte, ma è proprio questo il bello di un campionato avvincente come il nostro. Nel mercato estivo tutte le formazioni si sono rinforzate e sul ghiaccio si è visto, anche perché finora quasi ogni partita è stata combattuta fino all'ultimo minuto. Prevedo una stagione entusiasmante, per raggiungere un posto nelle migliori otto sarà una battaglia».
Losanna, Bienne e Kloten... a inizio campionato in pochi avrebbero scommesso su queste tre squadre...
«Oltre ad aver operato in maniera intelligente sul mercato e ad avere un sistema di gioco interessante, queste tre squadre possono vantare nel loro roster dei portieri di assoluto valore, che nella loro carriera si sono anche levati delle soddisfazioni in NHL. I vodesi hanno Huet, i seelanders Hiller, mentre gli Aviatori Gerber. La loro esperienza e la sicurezza che riescono a infondere ai rispettivi compagni, sono indubbiamente un'arma in più. Questi giocatori sono in grado di fare la differenza in ogni momento».
E il Lugano? Ora si è infortunato anche Chiesa in difesa...
«L'infortunio di Chiesa non ci voleva. Per i bianconeri è un periodo davvero sfortunato per quanto riguarda il reparto arretrato. Toccherà adesso ai giovani cercare di prendersi un po' più di responsabilità. L'arrivo di Willson ha comunque dato stabilità, peso ed esperienza alla difesa. È lo straniero ideale e oltre alle sue qualità difensive ha dimostrato di sapere anche segnare e di suggerire preziosi assist ai compagni. Potrà di conseguenza tornare molto utile al Lugano vista la stagione piena di impegni a cui sarà sottoposta la squadra. I tifosi stanno invece aspettando che Zackrisson riesca a dare il suo vero contributo, ma è solo questione di tempo».
...cosa ne pensi dell'Ambrì?
«I biancoblù sono partiti un po' a rallentatore, anche se bisogna sottolineare che hanno perso delle partite che sembravano avere sotto controllo. La squadra si è rinforzata molto, ma come detto, anche tutti i loro avversari. Il successo contro lo Zugo ha sicuramente portato più fiducia all'ambiente: il gruppo deve restare positivo perché i punti arriveranno, sulla carta il roster è di tutto rispetto. Bisogna essere capaci di restare con i piedi per terra quando si vince e, al contrario, non demoralizzarsi quando si perde. Si può dire che attualmente alle due ticinesi manchino un po' le reti di Pettersson e Giroux. Le due squadre erano probabilmente abituate a fare affidamento su di loro e ci vorrà un po' di tempo prima di riuscire ad abituarsi alla nuova realtà».
Quale giocatore di LNA ti ha impressionato maggiormente?
«Per quanto riguarda gli stranieri Shore e Arcobello, anche se quelli che mi hanno impressionato di più sono due svizzeri: Wick e Martschini. Questi due giocatori, uniti ad Ambühl, sono ogni anno dei veri leader e sul ghiaccio danno costantemente il massimo. In queste prime partite sono riusciti a mantenere un livello altissimo e alla fine sono sempre stati loro a fare la differenza».