Il tecnico dell'Inter si è espresso da Singapore: «L'obiettivo stagionale? Arrivare tra le prime quattro. La pressione non è un problema, vivo tutti i giorni allo stesso modo»
SINGAPORE - Nessun titolarissimo, tutti dovranno sudare per meritarsi un posto. In vista della partita col Bayern per l'ICC Luciano Spalletti aggiunge altri punti-chiave al suo manifesto programmatico. Lo spunto arriva da una domanda su Jovetic e sulla possibilità che possa continuare a far parte del progetto. Il tecnico nerazzurro allarga il discorso e chiarisce: «La considerazione da fare è questa, ed è molto semplice: ci sono calciatori protagonisti, che all'interno di un gruppo dove c'è concorrenza fanno fatica a starci. Non riescono ad auto-stimolarsi: o giocano, oppure non sono d'accordo a restare per giocarsi il posto. Pretendono di avere un certo numero di partite garantite, io questo non posso farlo. Pertanto è meglio parlarsi chiaro sin da subito per evitare problemi. Ci sono anche delle considerazioni tattiche da fare: il 4-2-3-1 è il modulo migliore per me, ma servono anche delle varianti. Penseremo a tante cose, compresa la difesa 'a tre' che proveremo anche in questi giorni».
Poi la chiusura alle cessioni a scatola chiusa, e vale per Perisic come per Candreva: «I nostri sono giocatori forti. Ma c'è un contratto valido e deve adeguarsi, poi se arrivasse un'offerta soddisfacente il discorso cambierebbe e potremmo anche valutarla. Per il momento, però, la proposta giusta non è ancora arrivata. Il Chelsea vuole anche Candreva? No, non c'è assolutamente nulla. Non è arrivata alcuna richiesta per Antonio".
E a proposito di “Antonio”, ovvero Conte che ha avuto belle parole per lui, ecco il ringraziamento: "Lui è forte e vincente, quindi sono contento che abbia espresso certe idee su di me. C'è stima reciproca, l'ho visto bene contro i tedeschi anche per 'rubargli' qualcosa. Antonio è un tecnico attuale, è riuscito a far giocare il Chelsea 'a tre' in un campionato dove il modulo 'a quattro' era quasi una regola. Quindi, ripeto: mi fanno molto piacere le sue parole".
L'obiettivo stagionale? «Arrivare tra le prime quattro, anche se ci sono tre squadre molto forti nei confronti delle quali diventa difficile recuperare i tanti punti dell'anno scorso. E se non dovessero fallire, la distanza rimarrebbe importante. Ma non abbiamo altra scelta: siamo l'Inter e dobbiamo avere ambizioni forti. La pressione? Non è un problema per me. Vivo tutti i giorni allo stesso modo, lavorando 24 ore su 24 per migliorare la squadra. Quello che si dice fuori non conta per quanto mi riguarda».