Il norvegese ha pubblicato una lettera aperta sul suo blog: "I rischi e gli infortuni fanno parte dello sport, ora voglio abbandonare le stampelle e tornare a sciare il prima possibile"
OSLO (Norvegia) - Una lettera aperta, a sé stesso ancor prima che ai suoi fans: così Svindal ha fatto il punto della situazione sul suo blog, come si legge su "Gazzetta.it", dopo il brutto infortunio che lo ha messo fuori gioco per questa stagione:
“Sono passate quasi due settimane da quando sono caduto a Kitzbuehel, dieci giorni passati per lo più a letto o sul divano, per cui ho avuto tempo per riflettere. Shit happens! E quando capita è un attimo. Un minuto prima sei al cancelletto pensando a come poter guadagnare qualche centesimo in curva... e prima di capirlo sei in ospedale, chiedendoti quanti mesi passeranno prima di poter camminare ancora normalmente.. Ho provato a 'scrollarmi' subito la caduta camminando, ma era solo l'effetto dell'adrenalina. Il ginocchio era andato e quando sono arrivato in ospedale già non riuscivo a fare un passo. Le cadute in discesa possono sembrare davvero brutte, e alla fine rispetto a un altro infortunio, il ginocchio non è poi così serio. Di solito mi faccio male quando sto sciando al mio meglio, capita a molti altri atleti. Sfortuna??? No, non ci credo. In discesa c'è sempre un fattore di rischio. Prendersi dei rischi quando c'è in ballo la possibilità di vincere è normale. Per cui quando il prezzo è più alto, è più facile convincermi che ne è valsa la pena spingere al massimo. Ora si torna a fare riabilitazione. Avrò le motivazioni per affrontare un'altra riabilitazione dopo solo un anno? Sì! L'obiettivo finale è tornare a sciare. Ma ci sono anche altri motivi. Voglio abbandonare le stampelle il prima possibile. Voglio tornare a camminare sulla spiaggia, andare in bici...Voglio fare pesi e tornare in palestra. Per arrivarci il prima possibile la strada è sempre la stessa... una buona riabilitazione”.