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L'OSPITEFirmate il referendum AIM

25.11.16 - 18:00
Eugenio Zippilli, Tremona
Firmate il referendum AIM
Eugenio Zippilli, Tremona

Opporsi alla trasformazione in SA delle AIM è cosa buona e giusta. Non solo per mantenere il controllo democratico su un servizio pubblico comunale, ma anche per contrastare la logica mercantile che da un ventennio sta snaturando il servizio pubblico universale. All’ideologica insegna dell’efficienza, della flessibilità e della competitività gran parte delle aziende comunali, cantonali e nazionali (per esempio le ex regie federali) sono state trasformate in società anonime o agiscono secondo criteri privatistici. Ciò comporta che lo scopo statutario delle stesse sia quello di ottimizzare il profitto economico, il quale, inevitabilmente, si contrappone alla garanzia del servizio pubblico. Questo dovrebbe essere assicurato sia nei centri urbani che nelle periferie più discoste. È facile capire come queste ultime non abbiamo alcun appeal economico e vengano discriminate. Basta vedere quali eclatanti decisioni sta prendendo in questi giorni la Posta SA. Non è questione che riguardi la buona o la cattiva volontà di questo o quel consiglio di amministrazione, di questo o quel dirigente, ma sta semplicemente nella logica delle cose. Sottoporre questi servizi a criteri mercantilistici favorisce oltremodo le condizioni per il dumping sociale. Infatti, il processo di liberalizzazione consente anche a queste aziende, pur se di proprietà pubblica, di precarizzare o licenziare i lavoratori scaricandone i costi sociali sulla collettività. Prestando peraltro un grosso assist in questa direzione all’economia privata. Gli inquietanti avvenimenti politico-sociali che si stanno sviluppando negli ultimi anni in Europa e più recentemente negli Stati Uniti hanno alla base una profonda reazione popolare contro la perdita dei diritti sociali provocata dalla globalizzazione liberista, la quale mette in concorrenza al ribasso le economie e i lavoratori di tutto il globo. La supposta inevitabile necessità di privatizzare le AIM viene motivata dalla liberalizzazione del mercato elettrico, che non è data per volontà divina bensì per decisioni politiche umane che a noi non piacciono. Non dobbiamo adattarci a questo processo bensì reagire e cominciare a riprenderci i diritti democratici. In tal senso, il referendum contro la trasformazione delle AIM in società anonima ha due valenze importanti: la prima è che una decisione così rilevante per la città venga sottoposta al vaglio popolare; la seconda è che l’azienda elettrica resti sotto il controllo pubblico. Dunque, firmate e fate firmare.

Eugenio Zippilli, membro del Comitato referendario

 

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