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L'OSPITELettera aperta al Ministro Claudio Zali: "Creiamo un tavolo della mobilità"

18.06.15 - 18:21
Rocco Cattaneo, presidente PLRT
Lettera aperta al Ministro Claudio Zali: "Creiamo un tavolo della mobilità"
Rocco Cattaneo, presidente PLRT

Il voto popolare di domenica scorsa sugli ecoincentivi (o meglio sull’aumento delle imposte di circolazione) ha rilevato quattro aspetti.

Il primo: non basta dipingere una tassa di “verde” per farla digerire ai contribuenti, che hanno detto NO con una maggioranza schiacciante (67%).

Il secondo: i giovani liberali radicali, che insieme ai giovani dell’UDC hanno lanciato il referendum, hanno dato prova di una capacità di mobilitazione e di una maturità politica sorprendente. Una dimostrazione in più che la scelta di rinnovamento che il PLR sta portando avanti è vincente e ha creato entusiasmo e motivazione. Onore ai giovani, quindi!

Il terzo: i Ticinesi non vogliono che Governo e Parlamento continuino a mettere le mani nelle loro tasche con la logica del “tassa e spendi”, anche se i provvedimenti provengono dalla Lega dei ticinesi e sono sostenuti a spada tratta dal Mattino della domenica.

Il quarto: sulle misure e sulle strategie ambientali legate alla mobilità e al traffico bisogna cercare il consenso, altrimenti naufragano, com’è successo qualche mese fa con la “tassa di collegamento” proposta dal consigliere di Stato Claudio Zali e rinviata al mittente dalla maggioranza del Gran Consiglio.

Proprio al ministro leghista rivolgo un invito, alla luce del voto di domenica, ma anche in vista del nuovo messaggio che si appresta a licenziare sul tema della “tassa di collegamento”: creiamo un “tavolo della mobilità” e riflettiamo su come intendiamo affrontare e risolvere i problemi.

Penso a un gruppo ristretto di politici (al cui interno i partiti dovrebbero delegare un loro rappresentante) e di tecnici incaricati di verificare le diverse ipotesi e proposte per cercare soluzioni consensuali e quindi applicabili.

Il Cantone dispone già oggi di un fondo di 5 milioni pagati in eccesso dagli automobilisti ticinesi tramite le imposte di circolazione più care della Svizzera (eccedenze bonus/malus accumulate dal 2009 al 2013). Ebbene, adesso quei soldi vanno usati per finanziare progetti a favore della mobilità pubblica, di quella aziendale e di quella lenta, come ha chiesto il PLR con la mozione di Nicola Pini, “Liberi di muoversi”.

Le idee ci sono (personalmente ho proposto qualche settimana fa una pista ciclabile che colleghi Lugano e Mendrisio, che è stata inserita dal Dipartimento del territorio tra i progetti da valutare) come ci sono i problemi da risolvere, e sono molti.

Le Ferrovie federali stanno investendo in Ticino, tra Bellinzona, Lugano, Locarno e Mendrisio, qualcosa come un miliardo e mezzo di franchi. Ma a livello cantonale non è ancora stata elaborata una strategia di collegamenti “intermodali” in vista di Alptransit, che sarà la più grande rivoluzione nel settore dei trasporti dopo l’apertura del tunnel del San Gottardo.

Il ritardo annunciato sulla galleria di base del Monte Ceneri, che sarà pronta solo a fine 2020, ci dà un po’ di fiato, ma non possiamo dormire, perché la progettazione nel campo della mobilità ha tempi lunghissimi.

A proposito del Gottardo, il drammatico week end di caos che abbiamo recentemente vissuto (complici incidenti e inagibilità del passo) ha confermato che non possiamo prescindere dal completamento della galleria autostradale. Per motivi di sicurezza e per motivi economici, il Ticino non può permettersi di restare isolato dal resto della Svizzera!

Non chiamiamolo raddoppio, però: parliamo di completamento, con la condizione chiara di non aumentare la portata di traffico. Ora però il Ticino politico (e non solo economico) deve mobilitarsi, deve fare lobby a Berna e nel resto della Svizzera per convincere gli altri cantoni che il nostro non è un capriccio ma una necessità fondamentale!

Poi ci sono i quotidiani problemi di ingorghi sugli assi stradali che sappiamo, che andranno risolti promuovendo la mobilità aziendale (potenziando la rete di trasporto pubblico, i Park&Rail e sostenendo il car pooling) e investendo nel miglioramento della rete viaria (penso per esempio al collegamento autostradale per il Locarnese).

Un “tavolo della mobilità”, composto da politici e da tecnici potrebbe essere il laboratorio da cui escono soluzioni sostenibili e condivise per progettare e costruire il nostro futuro.

 

 

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