Cerca e trova immobili

BEST OFLuca Re racconta i Sick Rose

05.05.15 - 06:00
Nel 1986 il primo album dei Sick Rose importò definitivamente in Italia e in Europa le sonorità neo-garage messe a punto al di là dell’Oceano, da formazioni come Chesterfield Kings e Fuzztones
Luca Re racconta i Sick Rose
Nel 1986 il primo album dei Sick Rose importò definitivamente in Italia e in Europa le sonorità neo-garage messe a punto al di là dell’Oceano, da formazioni come Chesterfield Kings e Fuzztones

TORINO - A pochi mesi dal trentesimo anniversario dell’uscita del disco, Luca Re (voce) – che all’epoca condivideva la line-up con Diego Mese (chitarra), Maurizio Campisi (basso), Rinaldo Doro (Farfisa) e Dante Garimanno (batteria) – narra la nascita e l’evoluzione della sua band…

Luca, a metà anni Ottanta la scena indipendente italiana si muoveva prevalentemente a ridosso di sonorità new wave e post-punk… I Sick Rose, invece, virarono e cambiarono rotta…

"Incominciai ad ascoltare garage rock nel 1981, attraverso il cosiddetto Paisley Underground… Il disco che mi folgorò fu The Days Of Wine And Roses (Ruby Records, 1982) dei Dream Syndicate, a cui seguirono, poco dopo, produzioni a carico di Green On Red, Rain Parade e Three O’Clock… Nel contempo, uscì anche il primo lp dei Chesterfield Kings (Here Are The Chesterfield Kings, Mirror Records, 1982), all’interno del quale la formazione andò a recuperare dall’oblio gemme misconosciute venute alla luce sedici-diciassette anni prima, tra cui 99th Floor (1967) dei Moving Sidewalks ed Expo 2000 (1967) della Chocolate Watchband…"

I Sick Rose sono nati nel 1983…

"Misi un annuncio in un negozio di dischi e nel giro di qualche tempo la prima line-up prese forma… Dopo una sola settimana mi chiamò Diego che, come me, aveva incominciato ad ascoltare band legate al Paisley Underground, ma con un indirizzo power pop, come i Barracudas e i Plimsouls…"

Dopo i primi tre singoli – Get Along Girl! (Electric Eye Records, 1986), Double Shot (Electric Eye Records, 1986), Covers (Mefi Records, 1987) – e Faces, il sound dei Sick Rose subì una (naturale) evoluzione: Shaking Street (Electric Eye Records, 1989) si nutre del cosiddetto Detroit Sound, Floating (Sinergy Records, 1991) attinge alle due matrici sperimentate fino a quegli istanti e Renaissance (Synergy Records, 1992), infine, rientra di nuovo in territori appartenuti a Stooges ed MC5…

"Devo dire che la “metamorfosi” non era stata pienamente digerita dal pubblico, ma quanto si rifletteva nelle nostre produzioni era ciò che noi ascoltavamo in quella seconda fase… La maturazione, l’evoluzione del suono, dal mio punto di vista, era inevitabile…

Poi, nove anni di pausa: la prima reunion risale al 2001 con la pubblicazione dell’ep The Italian Fuzz Explosion (Swamp Records), all’interno del quale - attraverso Something Better Change (Stranglers), Destiny (Simple Minds), Resistance (The Sound) e un inedito (Sunday) - nonostante le cover appartengano di diritto alla new wave britannica, le sonorità della band ritornano al primo periodo… Successivamente, con gli album co-prodotti da Dom Mariani (Stems, DM3) – Blastin’ Out (Teen Sound Records, 2005) e No Need For Speed (Area Pirata, 2011) - c’è un nuovo e definitivo cambiamento di rotta verso il power pop, che ci porta fino ai Sick Rose di oggi… Immagino stiate lavorando a nuovo materiale…

"Sì, certo, l’obiettivo è di registrare una dozzina di brani… Attualmente ne abbiamo nove… Diciamo che siamo in dirittura di arrivo… Tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 vorremmo rientrare in studio…"

Le influenze confluite nelle canzoni?

"Direi gli Heats e gli Off Broadway, di cui faremo anche una cover…"

Quali invece i programmi per il trentesimo anniversario di Faces?

"Pubblicheremo una ristampa in vinile (la prima, ndr), aggregando ad essa una riedizione del nostro primo 45 giri, Get Along Girl!. Nel contempo, stiamo pensando anche a un mini-tour celebrativo…"

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE