Cerca e trova immobili

CANTONE“Penso che il presente sia eterno"

19.10.15 - 06:00
In attesa del suo concerto in cartellone giovedì 22 ottobre al Teatro Sociale di Bellinzona, Claudio Taddei si racconta.
“Penso che il presente sia eterno"
In attesa del suo concerto in cartellone giovedì 22 ottobre al Teatro Sociale di Bellinzona, Claudio Taddei si racconta.

BELLINZONA - Dopo un anno di introspezione e ricerca personale, Claudio ha voglia di tornare sul palcoscenico e condividere con il pubblico la sua ricerca nella musica, nella pittura e, soprattutto, nella vita.

Claudio, un anno lontano dal palcoscenico. Dove ti sei rintanato?

In un certo senso si può dire che sono stato via per ritrovarmi. Ho fatto cose che non riguardano né la musica, né la pittura, ma che hanno a che fare con il mi percorso evolutivo. Ho riscoperto nuove prospettive con cui guardare e vivere la vita, e queste mi hanno motivato tanto per andare avanti nel mio cammino personale. Ho partecipato a dei seminari di bioneuroemozione, e questo approccio terapeutico alternativo mi ha dato e mi dà nutrimento per anima e corpo. Sono in un periodo di forti cambiamenti e qualsiasi cosa io viva la vivo al meglio, a braccia spalancate.

Il 22 ottobre tornerai ad esibirti al Teatro Sociale di Bellinzona. Cosa succederà su quel palcoscenico?

È la prima volta che presento al pubblico “Intuitivo”: quella sera non sarò solo, con me ci sarà il jazzista ticinese Frank Salis e il suo inseparabile organo Hammond. Con lui ritrovo il profumo di sonorità che ho cavalcato in passato, ovvero musica funk ed elettrica. “Intuitivo” è uno spettacolo di canzoni, immagini, parole e silenzi, dove il suono interviene nella pittura e viceversa. L’imprevedibilità è un importante ingrediente della performance, ma c’è anche una fondamentale sincronicità con lo staff tecnico: una sorta di ordine nel caos, come tutto d'altronde. Si lascia totale spazio alla parte creativa legata alla forma pittorica, mentre presenterò i brani che fanno parte del progetto. Inoltre, giocheremo molto con le luci e utilizzeremo un beamer per proiettare immagini. Visto che canto in spagnolo ho avuto l’idea di far tradurre per la prima volta i testi in italiano: credo sia un bel modo per avvicinarmi ancora di più al pubblico.

La vita non ti è stata sempre amica. Non ti sei mai sentito bloccato nella tua parte creativa di artista?

In realtà la vita mi è sempre stata amica, forse io non l’ho mai capita o sto cercando di capirla solo ora. Ho avuto alti e bassi e uno dei motivi di questo silenzio in questo ultimo anno è dovuto proprio a un momento di particolare introspezione che sto vivendo. Mi sono fatto delle domande, chiedendomi se quello che volevo fare era ciò che stavo facendo o, addirittura, se avrei dovuto imboccare altre strade. Oggi posso dire di essere più tranquillo, più sereno insomma.


L’estate scorsa il Museo Villa dei Cedri di Bellinzona ti ha messo a disposizione delle pareti. Come è stata questa esperienza?

È stata una bella sfida. Tutti i giorni riproducevo sulle mura (rifoderate affinché potessi dipingerci sopra) quello che succedeva durante la manifestazione teatrale “Territori”, che si svolgeva in città. In quei giorni ho visto pièce teatrali, ho passeggiato per le vie del centro, ho incontrato persone, per poi dare vita ai quadri mentre raccontavo delle storie. Perché penso sia stata una sfida? Perché prima di questa esperienza non sapevo se sarei stato all’altezza. Ero nel dubbio di non essere più capace a dipingere, ma grazie alla gente incontrata e all’arte respirata ho ritrovato l’ispirazione. Tra qualche giorno verrà pubblicato un libro fotografico.

Vivendo un periodo di forte cambiamento, arriva prima Claudio Taddei pittore, cantautore, uomo o padre?

Non posso negare il fatto che io stia vivendo situazioni di salute forti che mi danno scossoni. Tutto, quindi, si rimette in gioco: in un certo senso è come se volessi essere ovunque ma da nessuna parte. Vorrei mettermi in gioco per stare semplicemente bene e non so, a volte, dove andare a cercare. La famiglia è imporante, vorrei essere più vicino ai miei figli anche se ormai sono grandi; nella musica ti viene voglia di fare brani nuovi, fare concerti; nella pittura vorresti esprimerti di più. È un momento esplosivo, mi sento felice:ho molta voglia di presentarmi di nuovo al pubblico, di suonare, di far conoscere la ricerca nella musica e nella pittura.

Progetti futuri?

Penso che il presente sia eterno, per il resto non lo so.

Info: claudiotaddei.com

 

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE