In un passo significativo verso una maggiore equità nelle prestazioni sociali, il Consiglio federale ha presentato il 16 aprile 2025 un messaggio al Parlamento che propone una revisione sostanziale della Legge sulle indennità per perdita di guadagno (LIPG). Obiettivo dichiarato: adattare questo importante strumento alle trasformazioni sociali e garantire un trattamento uniforme a tutti i beneficiari, indipendentemente dal motivo dell’assenza lavorativa.
Originariamente concepita per compensare il reddito perso durante il servizio militare, la normativa IPG si è progressivamente estesa a situazioni come la nascita o l’adozione di un figlio, o l’assistenza a minori gravemente malati. Tuttavia, persistono differenze significative tra le prestazioni garantite a chi presta servizio e quelle riservate alle famiglie. La riforma punta proprio a colmare queste lacune.
Uniformare le prestazioni: un principio di equità
Attualmente, alcune indennità complementari – come l’assegno per l’azienda, l’assegno per le spese di custodia e l’assegno per i figli – sono riservate esclusivamente a chi presta servizio militare, civile o di protezione civile. La proposta di riforma mira a estendere l’assegno per l’azienda anche ai lavoratori indipendenti in congedo parentale o assistenziale, offrendo un sostegno concreto ai costi fissi delle attività economiche.
Analoga estensione è prevista per l’assegno per le spese di custodia, che sarà accessibile a tutti i beneficiari dell’IPG che ne soddisfano i requisiti. L’assegno per i figli, invece, verrà abolito, poiché considerato superfluo alla luce della copertura già garantita dalla Legge sugli assegni familiari (LAFam). In questo modo si elimina la sovracompensazione dovuta alla doppia indennità.
Più tutela per le madri in ospedale
La riforma affronta anche una situazione finora trascurata: quella delle madri che necessitano di una lunga degenza ospedaliera post-parto. Attualmente, il prolungamento dell’indennità di maternità è previsto solo in caso di ricovero del neonato. Con la nuova proposta, anche la madre potrà beneficiare di un’estensione dell’indennità fino a 56 giorni, permettendole di affrontare il recupero senza ulteriori difficoltà economiche.
Supporto psicologico e congedo in caso di lutto
Un tema delicato affrontato nella riforma è quello della perdita di un figlio. Attualmente, se il neonato muore entro 14 giorni dalla nascita, il secondo genitore – padre o moglie della madre – perde il diritto al congedo retribuito. La proposta prevede di mantenere l’indennità anche in caso di morte prematura o nascita senza vita, riconoscendo il diritto al tempo e al sostegno psicologico in un momento di grave sofferenza.
Più tempo per assistere i figli malati
La riforma prevede anche il rafforzamento dell’indennità di assistenza per i genitori di figli ricoverati. In caso di degenza ospedaliera superiore a quattro giorni consecutivi, uno dei genitori potrà interrompere l’attività lavorativa e ricevere un’indennità per tutta la durata del ricovero. Una volta rientrati a casa, il sostegno potrà continuare per un massimo di tre settimane, purché vi sia una certificazione medica che attesti la necessità di cure domiciliari. Il periodo totale coperto potrà estendersi fino a 98 giorni, comprendendo sia la fase ospedaliera che quella domiciliare.
Una riforma sostenibile e lungimirante
Il Consiglio federale ha precisato che le nuove misure potranno essere attuate senza richiedere risorse aggiuntive: i fondi attualmente disponibili nel sistema IPG saranno sufficienti a coprire i costi della riforma.
Questa revisione rappresenta un passo deciso verso un sistema di protezione sociale più inclusivo e flessibile, capace di adattarsi ai reali bisogni di famiglie e lavoratori in un contesto in continua evoluzione. Il Parlamento è ora chiamato a esprimersi su un progetto che potrebbe migliorare sensibilmente la vita di migliaia di cittadini.
Conclusione
In un momento in cui la protezione sociale evolve per stare al passo con i cambiamenti della società, anche la gestione quotidiana delle finanze merita attenzione. Se lavori in Svizzera e vivi in Italia, ottimizzare il cambio del tuo stipendio diventa essenziale.
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