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Comuni di confine, scende la soglia di accesso ai ristorni dei frontalieri

Approvato il provvedimento che definisce i nuovi criteri per la suddivisione dei ristorni per i frontalieri ai Comuni
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Comuni di confine, scende la soglia di accesso ai ristorni dei frontalieri

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Approvato il provvedimento che definisce i nuovi criteri per la suddivisione dei ristorni per i frontalieri ai Comuni

Nella mattina di mercoledì 29 novembre, a poco più di quattro mesi dall’entrata in vigore del nuovo accordo sulla fiscalità dei frontalieri datato 17 luglio 2023, è stata approvata da Regione Lombardia la nuova regolamentazione per la distribuzione dei ristorni per i frontalieri agli enti locali.

I nuovi criteri di compensazione definiti dal Ministero dell’economia e delle finanze prevedono l’abbassamento della percentuale di lavoratori frontalieri residenti nei comuni necessaria per accedere ai ristorni che passa dal 4% al 3%.

Una variazione percentuale molto piccola, solo l’1%, ma che fa la differenza e permette a diversi comuni, tra i quali per esempio la provincia di Varese, di entrare di diritto a far parte di quegli enti locali che possono disporre direttamente dei fondi provenienti dai ristorni, senza dover passare attraverso la provincia.

Cosa sono i ristorni?

I ristorni fiscali nascono da un accordo siglato nel 1974 tra Italia e Svizzera. Parte delle tasse pagate dai lavoratori frontalieri in Svizzera rientrano in Italia agli enti locali, alle province e ai comuni di confine.

Il criterio per l’attribuzione diretta delle risorse ai comuni deliberato dalla giunta regionale è definito come il rapporto tra numero di frontalieri residenti e popolazione residente. I comuni che non dovessero raggiungere la percentuale del 3%, continueranno a ricevere i fondi in maniera “indiretta”: i ristorni andranno alla provincia che si farà carico di destinarli alle opere di interesse del territorio. Viene confermata inoltre la possibilità di utilizzare fino a un massimo del 50% in parte corrente delle risorse provenienti dai ristorni.

Tra i comuni interessati da questo nuovo provvedimento rientrano la provincia di Varese, le comunità montane e le province di Como, Monza e Brianza, Lecco e Sondrio. La prima applicazione del provvedimento avverrà in riferimento alle annualità 2022 e 2023.

Quanto valgono i ristorni?

L’importo della compensazione finanziaria in riferimento alla remunerazione dei lavoratori frontalieri per l’anno 2022 è pari a 107 milioni 482 mila 210,25 franchi, una cifra molto importante se si pensa che nel 2019, solo tre anni fa, era invece di 90 milioni di franchi.

“I ristorni - come ha spiegato la vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia Francesca Brianza, sono essenziali per gli enti pubblici e consentono di programmare imponenti investimenti in opere pubbliche ma anche il finanziamento di alcuni servizi utili alla comunità territoriale”.

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