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Valute e FrontiereSmartworking frontalieri: firmato l’accordo Italia-Svizzera

04.12.23 - 08:00
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Smartworking frontalieri: firmato l’accordo Italia-Svizzera

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In videoconferenza i rappresentanti dei due paesi confinanti hanno dato il via libera all’accordo che permette di lavorare a distanza il 25% del tempo

Il primo regalo di Natale è stato consegnato con più di un mese di anticipo, ai frontalieri italiani che, scartando il pacco, hanno trovato la firma sull’atteso accordo sul lavoro a distanza.

Karin Keller-Sutter, capo del Dipartimento federale delle Finanze svizzere, e Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze italiano hanno firmato il 10 novembre 2023 in videoconferenza, l’intesa che sancisce la possibilità per i frontalieri italiani – che quotidianamente si recano in svizzera per lavorare -, di lavorare da casa fino a un massimo del 25% del proprio orario di lavoro. L’accordo pone fine a un lungo periodo di contenziosi tra i due paesi regolamentando in maniera chiara e valida per i lavoratori frontalieri la pratica dello smart working e la relativa gestione della tassazione.

 

Come funziona la tassazione dei frontalieri

Vengono considerati “nuovi frontalieri” i lavoratori che acquisiscono lo statuto di lavoratore frontalire a partire dal 17 luglio 2023.

Per tutto l’anno 2023 le tasse verranno pagate dai nuovi frontalieri secondo il vecchio regime di tassazione: se il lavoratore ha la residenza fiscale nei comuni di confine e il rientro giornaliero pagherà le tasse solo in Svizzera.

A partire dal 1°gennaio 2024 la Svizzera tratterrà l’80% delle imposte sul lavoro alla fonte, mentre in Italia verrà pagata l’IRPEF con la detrazione di quanto già pagato in Svizzera.

 

Soddisfatti a metà

Tutti soddisfatti, dunque, per questo passo importante, che non si presenta come un accordo temporaneo a differenza di quanto era successo in passato: ricordiamo che il primo patto amichevole sul tema dello smart working era stato varato nel periodo della pandemia, seguito da un ulteriore accordo temporaneo valido fino al 30 giugno 2023. Il nuovo accordo si prospetta solido e permetterà a lavoratori e aziende di fare progetti a medio e lungo termine.

Soddisfatti i lavoratori che, compatibilmente con le policy delle proprie aziende, potranno usufruire dello smart working anche accorpando più giornate, essendo il 25% un limite fissato sul tempo globale annuo di lavoro.

Potevano dunque aspettarsi di più i lavoratori? La risposta è: sì, come ci dimostra il patto di intesa con la Francia che prevede una percentuale più alta, pari al 40%, ma si sa...chi si accontenta...

Riferimenti:


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