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TargetAds su Facebook, Instagram e LinkedIn: consigli utili ed errori più comuni

13.03.21 - 16:14
Come possiamo assicurarci che le inserzioni funzionino? Ce lo spiega il nostro Social Ads Specialist, Marco Evangelisti
Freepik / Marco Evangelisti
Ads su Facebook, Instagram e LinkedIn: consigli utili ed errori più comuni

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Come possiamo assicurarci che le inserzioni funzionino? Ce lo spiega il nostro Social Ads Specialist, Marco Evangelisti

Le inserzioni a pagamento sui social sono ormai uno degli strumenti più funzionali e solidi della comunicazione online. Dopo numerosi cambiamenti negli algoritmi, che hanno finito per dare meno visibilità ai contenuti esclusivamente organici - pubblicati, quindi, senza investimento in sponsorizzazione - gli annunci a pagamento sono diventati velocemente una priorità imprescindibile per chi voglia promuoversi e ottenere risultati in rete.

Occuparsi di Social Ads, d’altro canto, non è sempre semplice. Significa avere a che fare con uno strumento tanto versatile quanto complesso, spesso soggetto, per l’appunto, a cambiamenti che ne modificano le caratteristiche, le possibilità e l’interfaccia.

C’è molto di cui occuparsi e a cui prestare attenzione, soprattutto perché chi le svolge deve prestare attenzione a ciò che succede anche nel resto dei canali che compongono le strategie di marketing: per questo, abbiamo pensato di fare il punto con qualche consiglio a cura del Social Ads Specialist - nonché nostro fidato collaboratore - Marco Evangelisti.

 

Cosa non può, secondo te, mancare in un’inserzione Facebook / Instagram efficace?

Escludendo momentaneamente le competenze tecniche necessarie ad avviarle e ottimizzarle, la prima cosa su cui dobbiamo sempre riflettere è che, per avere delle inserzioni che funzionino, devono inserirsi in una strategia di marketing che abbia solide radici nella SWOT, nei micro-posizionamenti del brand rispetto alle specifiche buyer personas e che ci aiuti a definire dei validi “angoli d’attacco” basati su leve definite.

A questo punto, possiamo iniziare a concentrarci sulla scelta del nostro obiettivo di campagna, sullo studio del pubblico, l'ottimizzazione del budget, la creazione dei contenuti ecc.

Vorrei soffermarmi un attimo su quest'ultimo punto: io sono un fanatico delle creatività e dei contenuti di qualità e a volte purtroppo queste vengono messe erroneamente in secondo piano, ma la loro importanza per me è assolutamente primaria.

Non dobbiamo dimenticarci che tutta la parte tecnica, anche se ben strutturata e studiata nei minimi dettagli, da sola non porterebbe nessun risultato, senza un contenuto che catturi l'attenzione del nostro pubblico di riferimento. Chiaramente, non è facile intuire da subito cosa sia meglio mostrare e cosa no. Per questo, un consiglio che mi sento di dare è di testare sempre più creatività diverse, per capire quali siano le migliori e ottimizzare piano piano il tutto, fino al raggiungimento del nostro obiettivo al miglior prezzo possibile.

 

Quali sono gli errori che vedi commettere più spesso?

Gli errori si commettono sempre, questo vale per tutti, e le competenze si acquisiscono man mano con l'esperienza e il confronto costruttivo, soprattutto quando ci sono pareri discordanti. La cosa più bella, secondo me, è confrontarsi con persone totalmente diverse tra loro, il più possibile, trovando nuovi spunti o diversi punti di vista che ti aiutino a crescere professionalmente.

Se rimaniamo sempre sulla nostra bellissima - ma piccolissima - isoletta, non riusciremo mai a vedere le meraviglie che può offrire il Mondo. La condivisione di idee a volte viene vista come un pericolo, ma se ci fermiamo a riflettere questo "problema" non esiste: non si tratta di copiare qualcosa, ma di imparare qualcosa e utilizzarlo nel miglior modo possibile, a dipendenza dei casi. Non è detto che quello che oggi ha funzionato per me domani funzioni anche per te.

Se invece vogliamo tornare un momento sull'aspetto tecnico, secondo me è molto importante capire cosa abbiamo sbagliato e come migliorare: per questo, l'analisi dei dati è una parte fondamentale del nostro lavoro. Saperli leggere non è così scontato, ed è comunque da quelli che riusciamo a capire il possibile problema e trovare la possibile soluzione.

 

Come consigli di procedere per creare / profilare un pubblico?

Partendo dalla nostra strategia, non dobbiamo far altro che immedesimarci nel nostro pubblico di riferimento e porci tutte le domande possibili per cercare di trovarne le risposte. La profilazione del pubblico è una parte molto delicata: un errore grossolano potrebbe farci perdere molto del budget a nostra disposizione, mentre una profilazione eccessiva potrebbe portarci ad un pubblico "troppo" di nicchia e quindi all'eliminazione di altre componenti che magari avrebbero convertito meglio.

Il procedimento migliore, secondo me, è pensare e testare pubblici diversi, capendo dai dati a disposizione quali siano i migliori ed eliminando via via i peggiori.

Un'ultima cosa sul pubblico che potrebbe sembrare banale, ma in realtà non lo è: se ha senso testarla sul vostro business, a volte anche una broad audience può restituire ottimi risultati. Non c'è niente di efficace o sbagliato a prescindere, bisogna solo riflettere, testare, analizzare e migliorare.

 

È più importante la strategia prima o la reportistica dopo?

Sicuramente la reportistica ha il suo peso, soprattutto per l’azienda che richiede il servizio. Tutti vogliono vedere un bel report nel quale, in modo chiaro e fruibile, rispondiamo alla più semplice delle domande: "Che cosa avete fatto con i soldi che vi abbiamo dato?". Nel nostro lavoro, sono i risultati a parlare, una reportistica presentata nella giusta maniera aiuta a capire non solo cosa è stato fatto fino ad ora, ma anche cosa possiamo fare in futuro.

Detto questo, dovendo scegliere tra le due, l’elemento più importante per me è senza dubbio la strategia. La reportistica è una conseguenza di quello che abbiamo pensato, creato e applicato in un determinato arco temporale, ma il motore di tutto questo non può che avere il primo posto sul podio.

 

I segreti delle Social Ads sono numerosi, e si basano tutti su pilastri comuni a qualsiasi strategia di marketing: conoscere il proprio pubblico e i propri obiettivi. Se aziende e professionisti vogliono promuovere la propria attività online, devono tenere conto anche degli strumenti più complessi per raggiungerli, quelli che richiedono investimenti in termini di tempo e denaro, ma grazie ai quali è possibile prevedere chiaramente dei risultati.

Come ovviare a questo problema? Rivolgendosi a degli esperti del settore: il risparmio di tempo sarà evidente e l’investimento di denaro avrà molte più possibilità di convertirsi in un ritorno economico, con l’aumento dei contatti e delle vendite. Contattaci per una consulenza gratuita: il nostro team si occupa di gestione di social ads all’interno di strategie di marketing volte all’incremento del volume… dei tuoi affari!.

 

Articolo a cura di Linkfloyd Sagl, agenzia di marketing e comunicazione in Ticino.


Questo articolo è stato realizzato da Linkfloyd Sagl, non fa parte del contenuto redazionale.
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