I dipendenti chiedono al management del gruppo di rinunciare a spostare all'estero gran parte delle attività
GINEVRA - La tensione è tuttora alta nella fabbrica di ABB Sécheron a Meyrin (GE), dopo l'annunciata ristrutturazione. La produzione funziona a rilento e il personale ha deciso di dedicarsi domani ad un secondo giorno di «consultazione collettiva». I dipendenti chiedono al management del gruppo di rinunciare a spostare all'estero gran parte delle attività.
«Non abbiamo l'impressione che la direzione sia disposta a discutere. I dipendenti, dal canto loro, dibattono dei mezzi, compreso un aumento della produttività, che permetterebbero di salvaguardare i 150 posti di lavoro minacciati», riferiscono il segretario sindacale di Unia Alessando Pelizzari e il portavoce del comitato di azione degli impiegati della fabbrica, Vincent Brungard.
Il gigante zurighese dell'elettronica intende spostare in Polonia la quasi totalità delle attività, per conservare a Meyrin soltanto un centro di eccellenza, di ricerca e la fabbricazione di piccole serie. La ristrutturazione, che sarebbe attuata entro la metà del 2019, minaccia un centinaio di dipendenti permanenti e 43 operai temporanei.
Dopo aver visitato la fabbrica oggi e incontrato la direzione, il consigliere di Stato Pierre Maudet, responsabile dell'economia, ha dichiarato che a suo avviso il gruppo ABB sarebbe disposto a partecipare a una "task force" per discutere del futuro del sito industriale.