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WEFDopo l'Iowa, la paura di un ritorno di Trump ha agitato Davos

19.01.24 - 23:02
Una sua vittoria non darebbe stabilità all'economia mondiale, ma esattamente il contrario
keystone-sda.ch / STF (Andrew Harnik)
Fonte Red
Dopo l'Iowa, la paura di un ritorno di Trump ha agitato Davos
Una sua vittoria non darebbe stabilità all'economia mondiale, ma esattamente il contrario

Come se non bastassero due guerre e un nuovo fronte nel Mar Rosso che rischia di deragliare di nuovo il commercio mondiale, come ai tempi della pandemia, la vittoria di Trump alle primarie in Iowa getta nuova benzina sui focolai che già surriscaldano il 2024.

E il Forum economico mondiale (WEF) di Davos (GR) si chiude aggiungendo un evento in più alla lista dei rischi che potrebbero riportare l'economia mondiale indietro invece di proiettarla verso la salda ripresa di cui ha bisogno.

Un caffè per Lagarde - Nell'Europa preoccupata dalle due guerre alle sue porte, e dalle elezioni europee in primavera, il pericolo Donald Trump non era ancora nei radar. Diverso per gli Usa, che sentono la stanchezza degli elettori democratici e si preparano a qualunque scenario. Ma, dopo l'Iowa, al forum di Davos l'ipotesi del ritorno dell'ex presidente repubblicano spunta in quasi ogni dibattito. La questione agita evidentemente la numero uno della Bce, Christine Lagarde, che alla domanda diretta su Trump, risponde: «ho bisogno di caffè».

La battuta tradisce il timore di vedere le tensioni che crescono, invece di diminuire, blocchi sempre più contrapposti che fomentano nuove guerre commerciali con l'Europa e con la Cina. Ma non si può entrare a piè pari nelle elezioni di un Paese democratico, e quindi Lagarde sposta il focus sull'Europa.

L'Europa si deve preparare - Qualunque sarà l'esito del voto americano, «la miglior difesa è l'attacco», e «dobbiamo prepararci, essere forti a casa nostra, e per farlo dobbiamo avere un mercato unico forte», ha spiegato, ricordando che l'ex premier italiano Enrico Letta sta preparando un rapporto proprio sul rafforzamento del mercato interno. Per il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, si parla troppo di Donald Trump in Europa. Invece bisognerebbe prepararsi a ogni scenario «facendo i compiti», ovvero aumentando la competitività anche nel settore della difesa.

La situazione dell'economia globale, del resto, continua a essere molto incerta, quindi bisogna adoperarsi per cercare il rimbalzo dopo la stretta monetaria che ha portato con sé l'inevitabile rallentamento della crescita. Verso la fine del 2023, ha spiegato Lagarde, «abbiamo visto l'inizio del periodo di normalizzazione dell'economia che però andrà verso qualcosa che non è la normalità».

Il processo di normalizzazione, ha detto, è in corso nel commercio, nell'inflazione e nel mercato del lavoro. E, se tutto andrà bene, questo trend proseguirà anche nel 2024. Entro l'estate dovrebbe esserci anche l'atteso taglio dei tassi, che dovrebbe ridare una spinta alla ripresa.

Gli altri rischi - Lo scenario però deve fare i conti anche con gli altri rischi. «Il più grande continua a essere l'aggressione russa all'Ucraina. Se non la fermiamo la prospettiva è che vi sia una guerra sempre più aggressiva», ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis. Poi ci sono le tensioni nel Mar Rosso, che costringono le navi occidentali ad allungare la rotta verso il Mediterraneo passando per il Capo di Buona Speranza. L'impatto per le catene di approvvigionamento è potenzialmente enorme, tanto che Tesla e Volvo hanno già annunciato la sospensione temporanea della produzione in Europa per mancanza di componentistica.

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COMMENTI
 

Aaahhh 3 mesi fa su tio
Qualsiasi sarà io presidente l’Europa la leccherà. Tutto qui.

Aaahhh 3 mesi fa su tio
Risposta a Aaahhh
Il non io

Ciulindo.47 3 mesi fa su tio
Risposta a Aaahhh
Evidentemente! Se non lo facesse in Europa ci sono ben 240 basi militari americane a ricordarci i nostri doveri e chi ha vinto la IIGM.

Geremia 3 mesi fa su tio
Per chi non l’ha visto può tornare a guardare il programma su La7 del 17 gennaio alle 17 dal titolo Unfit la psicologia di Trump. Sono più che convinto che tanti suoi sostenitori cambierebbero idea vedendo il programma. Gli americani sarebbe bene che facessero uno sforzo di intelligenza e capire chi è veramente Trump, quali sono i problemi psichici che lo motivano. È una persona malata davvero, non lo si dice solo per denigrarlo.

Vecchio60 3 mesi fa su tio
Risposta a Geremia
Tutti siamo un po’ psicopatici in fondo. Mica deve piacere a te il trump. Poi programmato su LA7 , capirai.

Vecchio60 3 mesi fa su tio
Risposta a Vecchio60
Chiedere alla 7 di parlare di trump è un po’ come far commentare alla chiesa un porno.

gabola 3 mesi fa su tio
avranno paura tutti quei comici che si sentono grandi grazie ai soldini degli Usa e tutti quelli che stanno facendo guerre sempre con i soldi altrui

Marco2023 3 mesi fa su tio
arriva Trump e tutto ritorna " normale"...

Nic Nad 3 mesi fa su tio
…chiaro perché lo vedono come una minaccia per la loro agenda 2030…una vittoria di Trump porterebbe invece ad una stabilità geopolitica come tutto il mondo ha vissuto dal 2017 al 2021…che è proprio quello che il WEF e il suo fondatore Klaus Schwab non vogliono…

Fra Francesco 3 mesi fa su tio
Dovrebbe agitarsi per quel imbalsamato di Biden non di Trump
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