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STATI UNITIEconomia americana, prospettive positive

19.10.16 - 20:24
Lo afferma la Fed nel Beige Book
Economia americana, prospettive positive
Lo afferma la Fed nel Beige Book

NEW YORK - L'economia americana continua a crescere e le sue prospettive sono per la ''maggior parte positive'', nonostante l'incertezza legata alle elezioni presidenziali. La fotografia dell'economia scattata dal Beige Book sembra confermare l'intenzione della Fed di aumentare i tassi di interesse entro l'anno, probabilmente in dicembre.

La prossima riunione della Fed è infatti in calendario l'1 e 2 novembre, a una settimana dal voto americano, e i timori espressi nel Beige Book sull'incertezza del voto, sembrano allontanare in modo quasi definitivo la possibilità di una stretta in novembre.

La crescita procede a una velocità ''modesta o moderata'' afferma la Fed, osservando alcune pressioni sui salari che crescono. ''L'outlook è positivo, anche se in alcuni settori le elezioni presidenziali sono considerate una fonte di incertezza nel breve termine, facendo slittare alcune decisioni economiche'' afferma la Fed di Boston.

La strada che percorrerà la Fed nei prossimi mesi probabilmente avrà effetti anche per le prossime decisioni della Bce, che torna a riunirsi domani a Francoforte dove è probabile un nuovo confronto con le posizioni della Bundesbank.

Gran parte degli economisti non si attende nuove misure immediate da parte della banca centrale guidata da Mario Draghi. Ma la debolezza dell'economia europea, e l'inflazione ferma allo 0,4%, ben lontana dall'obiettivo di un avvicinamento al 2%, tengono vivo il dibattito su un ulteriore stimolo monetario.

La Bce, di fatto, è ancora ferma sulle misure prese lo scorso marzo, quando ha aumentato a 80 miliardi di euro al mese il ritmo degli acquisti di debito attraverso il suo programma di quantitative easing, ha tagliato ulteriormente il tasso sui depositi e ampliato il ventaglio di bond acquistabili.

Molti economisti si aspettano, di fronte ai dati economici, che la Bce sarà costretta a estendere ulteriormente il quantitative easing per almeno sei mesi, rispetto all'attuale scadenza di marzo 2017. Ma vari fattori fanno propendere per una simile decisione al consiglio direttivo dell'8 dicembre piuttosto che domani. Non c'è solo la Fed, che probabilmente si muoverà dopo il voto americano. Per dicembre saranno pronte le nuove stime degli economisti della Bce su crescita e inflazione. E sarà pronto il lavoro dei tecnici della Bce incaricati da Draghi di riesaminare il 'design' del Qe.

Uno dei problemi principali dell'attuale struttura del programma è che i bond tedeschi cominciano a scarseggiare. Per dare più efficacia al Qe, l'Eurotower potrebbe cambiare le regole puntando a comprare più titoli italiani e meno tedeschi. Ma è una prospettiva che si scontra con l'inevitabile opposizione tedesca, e potrebbe dar luogo a cause legali di violazione al principio di non finanziamento monetario dei Paesi. Draghi, domani, dovrà convincere i mercati di avere ancora frecce al suo arco: specie dopo che la Bloomberg, agli inizi del mese, ha scritto che la Bce potrebbe presto cominciare il 'tapering'. Ipotesi smentita dalla Bce, ma che ha provocato un sussulto sui mercati.

 
 

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