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ISRAELEAbu Mazen: «La Shoah causata dagli ebrei». Ira di Israele

02.05.18 - 20:07
«Il presidente palestinese - ha tuonato il ministero degli Esteri a Gerusalemme - si è espresso in una maniera che può essere definita solo come antisemita e negazionista»
Keystone
Abu Mazen: «La Shoah causata dagli ebrei». Ira di Israele
«Il presidente palestinese - ha tuonato il ministero degli Esteri a Gerusalemme - si è espresso in una maniera che può essere definita solo come antisemita e negazionista»

TEL AVIV - Bufera sul presidente palestinese Abu Mazen. Le sue affermazioni sulla Shoah causata da alcuni «comportamenti sociali» degli ebrei e non dall'antisemitismo hanno provocato la reazione «disgustata» di Israele, che lo ha definito «un antisemita e un negazionista». Anche l'Ue, la Germania e l'Onu hanno condannato il leader dell'Anp.

In un lungo discorso al Consiglio nazionale palestinese Abu Mazen (83 anni), non nuovo a simili uscite, ha dapprima negato che esista una relazione fra gli ebrei e la terra di Israele, definendo lo Stato ebraico un «prodotto coloniale» britannico.

Poi - citando «tre scrittori ebrei» di cui però non ha fatto il nome - ha sostenuto che le persecuzioni antisemite, Shoah compresa, sono state un prodotto dei «comportamenti sociali» degli ebrei, come «l'usura, le banche e cose del genere».

Parole subito respinte al mittente: «Il presidente palestinese - ha tuonato il ministero degli Esteri a Gerusalemme - si è espresso in una maniera che può essere definita solo come antisemita e negazionista della Shoah».

Subito dopo il premier Benyamin Netanyahu ha attaccato «l'ignoranza» e la «sfrontatezza» con cui Abu Mazen ha affermato che «gli ebrei europei sono stati perseguitati e uccisi non in quanto ebrei ma perché davano prestiti ad interesse». «A quanto pare - ha denunciato - Abu Mazen è ancora un negazionista della Shoah» e un recitatore «di slogan antisemiti».

Le parole del presidente palestinese - che ha conseguito il dottorato in storia al Collegio Orientale di Mosca nel 1982 con una tesi intitolata '"Le connessioni tra nazismo e sionismo, 1933-1945" - hanno spinto l'Ue alla condanna: il suo discorso contiene «commenti inaccettabili sulle origini dell'Olocausto e sulla legittimità di Israele». «Tale retorica - ha osservato il portavoce del servizio di azione esterna della UE, EEAS - gioverà solo a quelli che non vogliono una soluzione a due Stati, che il presidente Abu Mazen ha ripetutamente sostenuto». L'Ue, ha insistito il portavoce, «rimane impegnata a combattere qualsiasi forma di antisemitismo e qualsiasi tentativo di condonare, giustificare o grossolanamente banalizzare l'Olocausto».

Anche la Germania è intervenuta con il ministro degli Esteri Heiko Maas: il governo tedesco, ha detto, è «contrario a qualsiasi relativizzazione dell'Olocausto». La Germania, ha proseguito, è responsabile dei crimini commessi, e «la memoria è per noi un monito che ci dà il compito di combattere qualsiasi forma di antisemitismo nel mondo».

Contro Abu Mazen si è schierato il coordinatore Onu per il processo di pace Nikolay Mladenov, che ha bollato le sue parole come «inaccettabili, profondamente disturbanti e che non servono agli interessi del popolo palestinese o alla pace in Medio Oriente». «Negare le connessioni storiche e religiose del popolo ebraico con la terra e i suoi luoghi santi a Gerusalemme è in contrasto con la realtà».

«Abu Mazen ha toccato il fondo», lo ha liquidato infine l'ambasciatore Usa in Israele David Friedman.
 

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