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STATI UNITITrump non perde tempo, tra nomine e cambi di rotta

24.01.17 - 07:32
Il presidente USA è già in vena di aziona: «Rinegozieremo l'accordo di libero commercio nord-americano a tempo debito»
Trump non perde tempo, tra nomine e cambi di rotta
Il presidente USA è già in vena di aziona: «Rinegozieremo l'accordo di libero commercio nord-americano a tempo debito»

WASHINGTON - Trump è Presidente da pochi giorni, ma la sua presenza inizia a farsi sentire, tra cambi di rotta e nuove nomine. Una di queste è quella di Mike Pompeo, nuovo capo della Cia. La sua nomina è stata confermata ieri dal Senato Usa, con 67 voti a favore e 30 contro (quasi tutti democratici).

Donald Trump ha blindato così il settore della sicurezza della sua amministrazione, dopo la conferma del capo del Pentagono, James Mattis, e del consigliere per la sicurezza nazionale, Michael Flynn.

Di origini italiane (è membro dell'Italian American Congressional Delegation), laureato in legge ad Harvard, Pompeo ha prestato servizio nell'esercito per qualche anno e successivamente ha lavorato come avvocato e imprenditore nel settore aerospaziale prima di entrare in politica con il Partito Repubblicano.

Ex deputato del Kansas, 54 anni, è un esponente dei Tea Party. Membro a vita della National Rifle Association, è stato tra i più convinti oppositori all'Obamacare ed è contrario alla chiusura di Guantanamo. Pompeo è inoltre noto per essere stato tra i sostenitori del programma di sorveglianza dell'Nsa rivelato da Edward Snowden.

Ryan fa retromarcia e plaude lo stop al Tpp - Nel frattempo lo speaker della Camera, il repubblicano Paul Ryan, plaude alla decisione del presidente Donald Trump di ritirare gli Usa dalla Trans-Pacific Partnership (Tpp). Trump «ha mantenuto la sua promessa per insistere su accordi commerciali migliori», ha commentato.

Finora Ryan, come molti repubblicani, era stato tra i sostenitori del libero commercio e aveva fatto da sponda ad Obama per l'approvazione del Ttp. Chi invece non ha cambiato idea è il senatore John McCain che ha definito la decisione «un grave errore».

Ok della commissione del Senato sul segretario di Stato Tillerson - La commissione esteri del Senato Usa ha invece approvato per un soffio la scelta del presidente Usa Donald Trump come segretario di Stato, l'ex presidente di Exxon Mobil Rex Tillerson. Il via libera è arrivato con 11 voti a favore e 10 contrari. La ratifica della nomina dovrebbe comunque arrivare senza problemi in aula, dove i repubblicani hanno la maggioranza di 52 senatori su 100.

«Rinegozieremo la Nafta a tempo debito» - Dalla Casa Bianca Trump è già in vena di azione. «Rinegozieremo l'accordo di libero commercio nord-americano (Nafta, ndr) a tempo debito», ha detto ieri incontrando i dirigenti dei maggiori sindacati, ai quali ha promesso di «far tornare al lavoro un sacco di gente» e di «fermare gli accordi commerciali ridicoli». «Abbiamo appena messo fine al Tpp», ha osservato, riscuotendo l'applauso dei leader delle organizzazioni dei lavoratori.

Pena Nieto: «Con lui né scontro né sottomissione» - «Né scontri né sottomissione»: con questa formula di compromesso il presidente messicano, Enrique Pena Nieto, intende affrontare la difficile questione dei rapporti con gli Stati Uniti nell'era di Donald Trump.

Davanti al suo gabinetto e le massime autorità federali, Pena Nieto ha detto ieri che «agli Usa conviene che il Messico vada bene», ma ha dovuto ammettere che dopo il fallimento del TPP e i dubbi sul futuro del Nafta, l'accordo di libero scambio nord-americano, «è necessario» che il paese cerchi altre alleanze ed accordi commerciali.

A questo si aggiunge il problema dell'immigrazione illegale negli Usa. Pena Nieto ha ribadito che al suo paese «non piacciono i muri» come quello che vuole costruire Trump, e ha sottolineato che intende chiedere a Washington di rispettare i protocolli stabiliti con il governo Obama per le espulsioni.

Un'altra richiesta è che gli Stati Uniti non ostacolino le rimesse di denaro degli emigrati. Secondo i dati ufficiali, nel 2016 hanno raggiunto i 24 miliardi di dollari, e Trump ha minacciato di usarle per finanziare il suo muro anti-illegali.

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