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GRAN BRETAGNAVoto a Londra e nelle regioni. Test importante per Brexit e Labour

29.04.16 - 20:37
l premier conservatore, che già ha subito un forte calo di popolarità in seguito allo scandalo dei Panama Papers, teme la sconfitta
Voto a Londra e nelle regioni. Test importante per Brexit e Labour
l premier conservatore, che già ha subito un forte calo di popolarità in seguito allo scandalo dei Panama Papers, teme la sconfitta

LONDRA - È un voto 'chiave' quello delle elezioni amministrative che si terranno in Gran Bretagna il 5 maggio. Non solo il governo conservatore del premier David Cameron arriva al primo importante test dopo la vittoria alle politiche del maggio 2015, ma la sfida per la poltrona di sindaco di Londra e il rinnovo delle assemblee in Scozia, Galles e Irlanda del Nord, oltre alla scelta di più di 120 rappresentanti locali in Inghilterra, possono essere determinanti per capire gli umori dell'elettorato britannico in vista del referendum sulla Brexit del 23 giugno.

Il premier conservatore, che già ha subito nelle ultime settimane un forte calo di popolarità in seguito allo scandalo dei Panama Papers e la cui credibilità rispetto alla campagna pro Ue risulta compromessa sull'onda delle divisioni interne al suo partito, teme che una sconfitta alle amministrative possa poi scatenare un effetto contrario al governo e alla sua linea pro Ue con ripercussioni dirette anche sul referendum.

E la partita per Cameron appare molto difficile a Londra, che dopo due mandati del sindaco conservatore Boris Johnson potrebbe tornare sotto una amministrazione Labour. Il candidato Sadiq Khan, figlio di immigrati musulmani dal Pakistan, ha infatti il favore dei sondaggi rispetto all'avversario, il Tory Zac Goldsmith, erede di una facoltosa famiglia di origine ebraica convertita al cristianesimo, che ha condotto una campagna sfruttando la popolarità di Johnson e presentandosi come suo successore.

Se per Cameron il test è importante, anche il leader laburista Jeremy Corbyn viene messo alla prova. Il suo partito è infatti attraversato da una "crisi", come la definisce il Guardian, per le dichiarazioni considerate antisemite fatte dall'ex sindaco di Londra Ken Livingstone, veterano della sinistra britannica, sospeso ora dal partito e sottoposto a un'azione disciplinare.

Il caso rischia di penalizzare anche la corsa del compagno di partito Khan alla carica di sindaco. Anche se il candidato ha preso subito le distanze da Livingstone, bollando come "inaccettabili" le sue parole, al pari dei vertici del partito.

Oggi è stata la volta in particolare del vice leader laburista, Tom Watson, che ha parlato di affermazioni "abiette", aggiungendo che la sospensione dell'ex sindaco è "un segnale chiaro" della volontà d'imporre una "tolleranza zero sull'antisemitismo".

Il ministro ombra dell'Interno, Andy Burnham, gli ha fatto eco, ammettendo peraltro che in passato il partito non è stato "abbastanza rapido a reagire" a denunce su episodi analoghi. Ma questo non potrebbe bastare a convincere una parte dell'elettorato londinese se si considera anche che Khan è finito sotto il tiro dei conservatori che lo hanno accusato di aver condiviso alcuni eventi pubblici con presunti estremisti islamici, uno dei quali si è poi rivelato essere in realtà un sostenitore dei Tory.

Non ci dovrebbero essere sorprese invece a 'nord del confine', con le elezioni nel Parlamento scozzese che secondo i sondaggi vedranno un nuovo trionfo, e la conferma della maggioranza assoluta, per lo Scottish National Party (Snp) della 'first minister' Nicola Sturgeon. In base a un'ultima rilevazione di Ipsos Mori, i nazionalisti scozzesi dovrebbero conquistare il 51% dei voti, con a 71 seggi su 129, marginalizzando definitivamente non solo i Tory, ma anche il Labour: che potrebbe arrivare addirittura terzo e ribadire la storica sconfitta del 2015 in Scozia, un tempo 'serbatoio' di voti della sinistra.

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