Tra i sospetti della prima ora ci sono i militanti islamici estremisti degli Indian Mujahiddin, collegati ai fondamentalisti pachistani, interessati a creare tensione prima del vertice bilaterale indo-pakistano fissato il 26 luglio.
Ma non è esclusa anche la presenza della criminalità organizzata, che domina un gigantesco racket a Mumbai con una vasta ramificazione di collusioni con la comunità mussulmana, e che avrebbe voluto colpire in particolare i commercianti di oro e di diamanti di Opera House e Zaveri Bazar, dove sono stati piazzati due dei tre ordigni rudimentali (Ied) azionati con un timer.
A questo proposito, gli investigatori hanno escluso la presenza di un kamikaze, come ipotizzato dalla stampa indiana dopo il ritrovamento di fili elettrici addosso a una vittima.