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ITALIAIschia: in molti lasciano l’isola, ma c’è chi arriva

23.08.17 - 20:03
I turisti, soprattutto italiani, se ne stanno andando. Quelli stranieri invece non sembrano voler disdire le proprie ferie. Nel frattempo inizia la conta dei danni
Keystone
Ischia: in molti lasciano l’isola, ma c’è chi arriva
I turisti, soprattutto italiani, se ne stanno andando. Quelli stranieri invece non sembrano voler disdire le proprie ferie. Nel frattempo inizia la conta dei danni

NAPOLI - «A Ischia abbiamo 1000 clienti questa settimana e il 15% ha deciso di andare via chiudendo prima la vacanza, ma sulle prossime settimane abbiamo già il 25% di disdette». É nero il quadro che disegna Luigi Polito, presidente dell'Imperatore Travel, agenzia di incoming sull'isola da 27 anni.

Ora sta affrontando la crisi del post-terremoto che sta condizionando pesantemente la stagione turistica. A 48 ore dalla scossa a Ischia la crisi si sente: stamattina intorno alle dieci il gate dell'aliscafo che porta a Forio era semideserto, mentre ad agosto di solito la parte ombrosa coperta dalla pensilina non riesce a contenere le centinaia di vacanzieri in coda per imbarcarsi.

E a confermare l'allarme è Giorgio Palmucci, presidente dell'Associazione Italiana Confindustria Alberghi, che riunisce alcuni dei lussuosi hotel ischitani come il Regina Isabella. «Ho sentito gli albergatori nostri associati che non mi hanno nascosto la loro preoccupazione. Ci sono stati infatti subito un fuggi fuggi e una serie di disdette e questo purtroppo nel pieno dell'alta stagione. I nostri alberghi sono sicuri, sono tutti agibili e non hanno subito nessun danno. Lo dimostra il fatto che in alcuni casi hanno anche accolto degli sfollati».

E il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca avverte di non farsi prendere dal panico: «Se vogliamo scegliere di essere razionali - afferma - possiamo dire che nelle zone non colpite direttamente dal sisma non ci sono preoccupazioni e tutto procede nei limiti della normalità. Ischia non smetterà di essere Ischia, è stato il luogo di ospitalità per eccellenza per troppe generazioni di turisti italiani e stranieri. La stagione non è finita, e settembre potrebbe fare la differenza riconquistando, per quanto possibile, un briciolo di serenità».

A fuggire dall'isola sono soprattutto gli italiani, mentre i turisti stranieri, soprattutto quelli che hanno prenotazioni per settembre, confermano: «Ho chiamato l'albergo dopo aver saputo della scossa - spiega dal Molo Beverello un turista inglese che viaggia con la moglie e una coppia di amici - ma dall'hotel mi hanno detto che è tutto funzionante e che i crolli sono avvenuti lontano da Ischia Porto, quindi vado in vacanza per sei giorni». Anche Francesco Castagna di "Viaggi felici" conferma che «tedeschi, russi e francesi verranno, il calo è sugli italiani a cui stiamo proponendo mete alternative come la Sicilia o la Puglia oppure diamo la possibilità di venire a Ischia fino all'estate prossima senza perdere i soldi». Già, perché i turisti che rinunciano presto dovranno pagare: «con il consorzio di operatori - spiega - abbiamo deciso che le disdette di questa settimana verranno rimborsate, ma dal 28 agosto si torna alla normalità e chi non viene dovrà pagare le penali previste dai contratti».

Gli operatori si cautelano, salvaguardando gli introiti estivi che costituiscono in pratica l'intero pil dell'isola. Se Polito spiega che «è presto per fare ipotesi di calo percentuale complessivo della stagione», il crollo si nota dalle piccole cose a cominciare dai tavoli dei ristoranti: «Ad agosto facciamo 250-300 coperti al giorno - snocciola Pino Buono, del ristorante Umberto sul corso di Ischia Porto - ora siamo alla metà, siamo ai livelli di marzo. Ho assunto cuochi stagionali, ma su sei chef in cucina ora ne basterebbero tre, ma hanno il contratto fino a ottobre e devo pagarli». E tutto il circuito si è fermato. Una situazione che fa rabbia: «Siamo vicini a tutti gli abitanti colpiti a Casamicciola - spiega Polito - ma Ischia è un'isola di 47 chilometri e la zona danneggiata è di solo un chilometro quadrato, non si può mettere in ginocchio un'isola»'. E dalla Fondazione Premio Ischia, sottoscritto da numerose personalità del giornalismo, un appello: "tornate sull'isola".

 

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