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PALESTINARagazzina israeliana uccisa nel suo letto

30.06.16 - 18:25
La 13enne è stata accoltellata da un palestinese in Cisgiordania
Ragazzina israeliana uccisa nel suo letto
La 13enne è stata accoltellata da un palestinese in Cisgiordania

HEBRON - Una ragazzina israeliana di 13 anni, Hallel Yaffe Ariel, è stata accoltellata a morte da un palestinese nel letto di casa sua nell'insediamento di Kiryat Arba, vicino a Hebron, in Cisgiordania. Un atto che ha subito fatto risalire l'allarme e la tensione in Israele.

Il premier Benyamin Netanyahu, insieme a tutto il Paese, lo ha definito «un omicidio orrendo». «Mi aspetto - ha detto, chiedendo anche al mondo di far sentire la sua voce come è successo per gli attacchi terroristici di Orlando e Bruxelles - che la leadership palestinese condanni chiaramente, senza equivoci, questo orrendo omicidio e prenda immediati provvedimenti per fermare l'istigazione».

«L'assassinio di una ragazzina nel suo letto - ha aggiunto al termine di una immediata riunione di sicurezza con il ministro della Difesa Avigdor Lieberman - sottolinea la sete di sangue e l'inumanità dell'istigazione indotta nei terroristi che abbiamo di fronte».

L'assalitore si chiama Mohammad Tarayra (17 anni) ed è di un villaggio vicino al luogo del delitto: dopo aver scavalcato la barriera di protezione ha raggiunto la casa della famiglia Ariel ed è entrato colpendo la ragazzina che si trovava a letto mentre dormiva: trasportata in ospedale a Gerusalemme è poi deceduta per le numerose ferite ricevute nella parte superiore del corpo. Dopo l'attacco dentro la casa, il palestinese ha ferito in modo piuttosto serio anche una guardia del luogo di 31 anni, Yehoshua Gilboa, prima di essere ucciso dalla reazione delle forze di sicurezza.

Secondo i media israeliani è parente di un altro palestinese che a marzo scorso condusse un attacco con un'auto proprio a Kiryat Arba e che nella sua pagina Facebook nei mesi passati aveva più volte espresso «il desiderio di morire e il suo amore del martirio per la causa palestinese».

Per Netanyahu, le nazioni civili «devono fare pressione su chi guida la rete dell'istigazione che porta all'omicidio di una bambina nel suo letto» e il ministero degli Esteri ha parlato di «un'altra vittima dell'odio e dell'istigazione palestinese».

«Mi auguro - ha denunciato il portavoce del ministero Emanuel Nahshon - che i membri del Parlamento Europeo che la settimana scorsa hanno applaudito le menzogne maligne del presidente palestinese Abu Mazen comprendano finalmente che l'istigazione palestinese porta all'assassinio».

Anche il capo dell'opposizione Isaac Herzog ha denunciato «il brutale assassinio». Le prime misure adottate nella riunione di sicurezza presieduta da Netanyahu sono state: la chiusura del villaggio di Bani Naim da dove proveniva il ragazzo palestinese autore dell'assalto, la revoca dei permessi di lavoro per la famiglia dell'attentatore e l'avvio delle procedure per la demolizione della casa.

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