In base ai sondaggi, il passaggio alle urne dovrebbe segnare il ritorno al potere del partito Liberaldemocratico (Ldp), dopo la parentesi di poco più di tre anni di guida del partito Democratico (DpJ).
La legislatura si chiude con dieci mesi di anticipo sulla scadenza naturale di luglio 2013, gettando le basi della designazione del settimo premier in sei anni e del possibile ritorno alla guida del governo di Shinzo Abe, il leader dei Liberaldemocratici (Ldp). Abe gettò la spugna a settembre 2007, appena 12 mesi dopo aver preso il testimone dal carismatico primo ministro conservatore Junichiro Koizumi.
Successivamente, altri due premier Ldp (Yasuo Fukuda e Taro Aso) e la storica vittoria di agosto 2009 del Minshuto (partito Democratico) che ha espresso tre premier in altrettanti anni: Yukio Hatoyama, Naoto Kan e, da settembre 2011, Yoshihiko Noda.
Quest'ultimo, in cambio del via libera bipartisan al piano di riforma dell'Iva dal 5% al 10% del 2015, promise ad agosto ai leader delle principali forze di opposizione lo scioglimento della Camera Bassa "a breve".
La Dieta giapponese ha dato oggi il via libera a due provvedimenti a lungo attesi: la copertura del budget 2012/13 con l'emissione di bond governativi e il riordino parziale dei collegi elettorali uninominali dopo il giudizio di incostituzionalità della Corte suprema sull'eccessiva diversità numerica del numero di elettori considerati.