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CINACarrie Lam: «Non mi dimetto»

27.08.19 - 07:47
La governatrice di Hong Kong non vuole abbandonare il proprio incarico nonostante le proteste pro-democrazia: «Farò tutto il possibile per ripristinare l'ordine. Tolleranza zero contro la violenza»
Keystone (archivio)
Le proteste vanno avanti da due mesi ad Hong Kong.
Le proteste vanno avanti da due mesi ad Hong Kong.
Carrie Lam: «Non mi dimetto»
La governatrice di Hong Kong non vuole abbandonare il proprio incarico nonostante le proteste pro-democrazia: «Farò tutto il possibile per ripristinare l'ordine. Tolleranza zero contro la violenza»

HONG KONG - Carrie Lam esclude le dimissioni da governatrice di Hong Kong dopo oltre due mesi di proteste pro-democrazia, ritenendo che la fase richieda «responsabilità» e che farà «tutto il possibile per ripristinare legge e ordine».

In conferenza stampa, Lam ha promesso «tolleranza zero contro la violenza» proseguendo «con la piattaforma di dialogo».

Ha detto di aver incontrato un gruppo di giovani, tra cui alcuni che hanno partecipato alle proteste. Mentre sulle richieste avanzate dal movimento «non è questione di non rispondere. È questione di non accettare quelle domande».

Il governo di Hong Kong «è ancora fiducioso di poter gestire i disordini in corso da due mesi» senza l'assistenza delle forze cinesi, nonostante l'impennata degli scontri tra attivisti pro-democrazia e polizia dell'ultimo week-end. È la risposta che la governatrice Carrie Lam ha dato in merito a una domanda sul fatto che dichiarare lo stato di emergenza fosse più efficace che chiamare la guarnigione di Hong Kong dell'Esercito di liberazione popolare cinese, tra i timori che Pechino punti a intervenire più direttamente contro le proteste.

L'avvio del dialogo per porre fine alle proteste significa che il governo stesso le tollererà.

Nella conferenza stampa settimanale trasmessa in streaming, Lam ha osservato che la «polizia sta usando una forza minima» in merito a una domanda se fosse appropriato l'impiego di cannoni d'acqua e, da ultimo, delle pistole puntate contro manifestanti e giornalisti con l'esplosione di un colpo di avvertimento, in base all'improvvisa escalation degli scontri registrata domenica.

La polizia «deve continuare il suo lavoro per mantenere il rispetto della legge e dell'ordine. Se le violenze dovessero continuare, l'unica cosa che dovremmo fare sono l'applicazione e il rispetto della legge». Se con il pretesto del dialogo «non facessimo rispettare la legge a Hong Kong tollerando tutte le forme di violenza, sarebbe la fine dello stato di diritto».

Lam ha confermando di aver avuto due incontri a porte chiuse con gruppi giovanili, condannando le pressioni e ritorsioni verso i familiari delle forze dell'ordine. «Non vedo alcuna associazione tra proteste e famiglie degli agenti».

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