Lo sostiene un rapporto del Comitato europeo contro il razzismo e l'intolleranza del Consiglio d'Europa
ZAGABRIA - Nel discorso pubblico in Croazia è in forte e visibile crescita un linguaggio razzista e di odio, in particolare diretto contro le minoranze serba e rom, e contro gay e lesbiche. Lo sostiene un rapporto del Comitato europeo contro il razzismo e l'intolleranza (Ecri) del Consiglio d'Europa, composta da membri indipendenti il cui scopo è la pubblicazione di relazioni periodiche sul diffondersi di fenomeni di xenofobia, razzismo e antisemitismo negli Stati membri del Consiglio d'Europa.
Il rapporto diffuso oggi mette in primo piano la crescita dei sentimenti nazionalisti, specie tra i giovani, che si manifesta anche tramite la riabilitazione del regime filofascista croato degli ustascia, esistito durante la Seconda guerra mondiale.
Secondo il Consiglio d'Europa, la cui presidenza semestrale passa venerdì prossimo proprio alla Croazia, le autorità di Zagabria non reagiscono in modo adeguato ai fenomeni di intolleranza, con chiari messaggi di condanna, mentre il sistema giudiziario spesso lascia impuniti i responsabili di atti di xenofobia o omofobia.
Il rapporto invita il governo di Zagabria a introdurre, tra l'altro, corsi sul rispetto dei diritti umani e di tolleranza nei programmi scolastici, a preparare un piano nazionale per la lotta all'omofobia, e a reagire in modo decisivo e concreto nei casi di xenofobia e nazionalismo.