Lo richiede il commissario dei diritti umani del Consiglio d'Europa sostenendo che «prolungarlo sarebbe nefasto e rischierebbe di offrire una vittoria ai terroristi»
STRASBURGO - "Lo stato d'emergenza proclamato in Francia sembra aver avuto degli effetti limitati nel favorire la lotta al terrorismo, ma allo stesso tempo ha fortemente ristretto l'esercizio delle libertà fondamentali, e indebolito certe garanzie dello stato di diritto. Prolungarlo sarebbe nefasto e rischierebbe di offrire una vittoria ai terroristi". È quanto dichiara Nils Muiznieks, commissario dei diritti umani del Consiglio d'Europa, in un editoriale pubblicato da Le Monde.
Muiznieks denuncia "gli abusi commessi dalle forze dell'ordine, e in particolare gli interventi violenti, condotti sulla base di informazioni errate, su persone che non avevano niente a che fare con il terrorismo".
Per le vittime di queste operazioni, afferma il commissario, non ci sono grandi possibilità di avere giustizia ed essere risarcite per i danni materiali subiti. Muiznieks denuncia anche che "un grande numero delle misure sono state applicate a persone di confessione mussulmana, o supposte tali", il che ha condotto a rinforzare la loro stigmatizzazione oltre che la loro marginalizzazione.
"Continuare su questa strada aggraverebbe la polarizzazione della società e indebolirebbe lo stato di diritto" avverte Muiznieks.