Negli scontri due soldati (all'inizio sembrava tre) e un giornalista libanesi sono stati uccisi, investiti dall'esplosione di un colpo di mortaio sparato dagli israeliani nei pressi di Adaysse, località nel settore orientale del confine provvisorio tra i due paesi. Un colonnello israeliano è stato invece colpito a morte nei ripetuti scontri a fuoco verificatisi lungo la strada che collega Adaysse a Kfar Kila e che costeggia il percorso militare israeliano.
Tutto è cominciato intorno a mezzogiorno, quando alcuni soldati israeliani aiutati da una gru hanno tentato di sradicare alcuni alberi cresciuti a ridosso del reticolato elettrificato eretto da Tsahal dopo il ritiro dal sud del Libano nel 2000. Ne è nata una scaramuccia, poi degenerata in un più esteso attacco aereo e d'artiglieria israeliano alle postazioni libanesi sulle colline di Adaysse e Tayybe e in una prolungata sparatoria lungo la strada Adaysse-Kfar Kila.
A Beirut sostengono che i militari israeliani hanno superato la Linea Blu e che quindi hanno violato la risoluzione Onu n.1701, con cui erano state interrotte le ostilità nell'agosto 2006. Da Israele affermano invece che la loro pattuglia è rimasta all'interno del territorio da loro controllato, che l'attività di stamani era stata concordata con la missione Onu e che era persino coordinata con i caschi blu.
Sia il Libano che Israele hanno protestato formalmente al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite accusandosi a vicenda e assicurando che non tollereranno nuove aggressioni alle loro rispettive sovranità.