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Il nuovo processo si è reso necessario dopo che il 25 giugno scorso la Corte suprema aveva annullato, per vizi procedurali, la sentenza di assoluzione dei tre imputati pronunciata dai giudici a metà febbraio dopo tre mesi di dibattimento.
Il caso di Anna Politkovskaia è emblematico della condizione di pressione e pericolo nel quale i giornalisti indipendenti e critici del potere sono costretti a lavorare nella Russia attuale. Dal 1993, sono almeno 40 i giornalisti uccisi in tutta la Federazione russa a causa della loro attività professionale. Nessuno dei mandanti di tali delitti è mai stato identificato.
"Chi uccide un giornalista in Russia si sente protetto da uno Stato in cui gli autori di questi omicidi restano per lo più impuniti", ha detto oggi in una conferenza stampa a Mosca Dmitri Muratov, il direttore di Novaia Gazieta, il giornale per il quale scriveva Anna Politkovskaia. "Questo clima di impunità moltiplica il numero di attacchi", ha aggiunto Muratov.
Parole queste che trovano una drammatica conferma nell'assassinio, il 15 luglio scorso nel Caucaso, di Natalia Estemirova, giornalista e collaboratrice della ong russa Memorial, da anni impegnata nella denuncia di abusi e repressioni nella Cecenia apparentemente normalizzata e pacificata di Ramzan Kadyrov, il presidente e uomo forte filorusso imposto a Grozny dal Cremlino.
Gli imputati nel processo-bis per l'uccisione di Anna Politkovskaia restano i fratelli Dzhabrail e Ibragim Makhmudov, ritenuti i presunti 'pedinatori' della vittima, e Serghiei Khadzhikurbanov, ex dirigente della polizia moscovita, accusato di essere l'organizzatore logistico dell'assassinio. Un quarto uomo, Rustam Makhmudov, fratello di Dzhabrail e Ibragim, è latitante e viene ricercato anche all'estero come presunto killer della giornalista.
Khadzhikurbanov è in carcere perché arrestato poco dopo l'assoluzione per una vicenda di estorsione. Non si sa se domani si presenteranno in aula i due fratelli Makhmudov.
Il secondo processo si terrà nello stesso tribunale militare di Mosca, sulla centralissima via Arbat, dove si è svolto il primo dibattimento. La seduta di apertura domani sarà interdetta alla stampa. Anna Politkovskaia era stata uccisa il 7 ottobre 2006 davanti all'ascensore della sua casa a Mosca.
