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Il sale della vita

Risorsa indispensabile per la vita sulla Terra, il sale è stato in passato un bene prezioso. Alcune curiosità sul minerale che ha cambiato la storia dell’umanità.
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Il sale della vita
Risorsa indispensabile per la vita sulla Terra, il sale è stato in passato un bene prezioso. Alcune curiosità sul minerale che ha cambiato la storia dell’umanità.

“Essere il sale della terra”, “avere poco sale in zucca” o “restare di sale” sono espressioni che testimoniano la prolificità del sale anche dal punto di vista linguistico. Del resto si sa che senza sale non ci sarebbe vita. Il nostro corpo ne ha bisogno, anche se in piccole quantità: al massimo 5 grammi al giorno, come raccomanda l’OMS.

Oltre a essere indispensabile per la sopravvivenza, il sale è stato a lungo considerato l’“oro bianco”. È stato oggetto di commercio, di tassazione e di accumulo. Con il sale, insomma, si è fatta anche politica. La sua estrazione favorì i commerci internazionali e contribuì alla creazione di città floride. In diverse culture antiche i suoi cristalli erano considerati sacri. Le tribù germaniche credevano ad esempio che il sale proteggesse dal male; nell’antico Egitto era un corredo funebre molto apprezzato che avrebbe garantito al defunto prosperità nell’altra vita; nel Medioevo, invece, era ritenuto un simbolo di purezza e di vitalità. Il matrimonio era spesso definito un’“alleanza di sale”, ossia un patto inviolabile che doveva durare in eterno. Per questo, molte persone regalano ancora oggi del sale ai novelli sposi o alle coppie che vanno a convivere. Nell’antica Roma, legionari e magistrati ricevevano una parte del compenso in sale, da qui il termine “salario”.

Dal XIX secolo, con i nuovi metodi di estrazione, il sale è diventato un prodotto di massa. Oggi afferriamo la saliera quasi senza pensarci, ma un consumo consapevole è consigliato: dopotutto, stiamo parlando di oro.

Basta un pizzico per dare sapore alla vita, dalla cucina alla cultura.

SAPEVI CHE...?
Gli innamorati percepiscono il gusto del salato in modo più intenso.

LA MIA DRITTA
Yaël Jakob, Redattrice

Solo sale, niente di più
È probabilmente la domanda che più spesso porto in tavola: «Non manca a questa salsa di pomodoro un pizzico di sale in più?». Ok, lo ammetto, ho un palato difficile e mi piacciono i piatti ben saporiti. C’è chi non resiste a un’improvvisa voglia di cioccolato; io, invece, cedo agli snack salati. Uno su tutti: le patatine. Da sempre vado matta per i Pom-Bär: le croccanti e ariose chips a forma di orsetto. Ma solo quelle al sale, niente paprika!

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SUPPLÌ AL BASILICO

Tempo di preparazione: 1 ora 30 min. | Tempo totale: 1 ora 30 min.

PER 12 PEZZI CI VOGLIONO

Risotto

    • 1 c. olio d'oliva 
    • 1 scalogno, tagliato finemente
    • 250 g riso per risotto
    • 1 ½ dl vino bianco
    • 5 dl brodo di verdura
    • 80 g parmigiano grattugiato
    • 2 mazzetto basilico, tagliato finemente
    • 1 uovo, sbattuto
    • sale e pepe, quanto basta

Formare i supplì

    • 150 g mozzarelle

Panatura

    • 100 g farina bianca
    • 2 uova, sbattute
    • 100 g pangrattato

Friggere

    • olio per friggere

ECCO COME FARE

    1. Risotto: in una pentola scaldare l'olio. Unire lo scalogno e farlo imbiondire. Aggiungere il riso e tostarlo mescolando fino a farlo diventare traslucido. Sfumare con il vino e lasciar evaporare completamente. Versare il brodo un po' alla volta mescolando spesso in modo che il riso resti sempre appena coperto di liquido. Continuare la cottura per ca. 20 min. mescolando di tanto in tanto fino a ottenere un riso al dente, mantecare con il formaggio, lasciar intiepidire, quindi aggiungere il basilico e l'uovo e condire. Stendere il risotto su una placca e lasciarlo raffreddare.
    2. Formare i supplì: mettere 1 c. e ½ di riso nel palmo della mano bagnata e creare un incavo al centro. Inserire 2 palline di mozzarella e coprirle con 1 c. di riso quindi formare un ovale. Procedere in maniera analoga con il resto del riso.
    3. Panatura: preparare tre piatti fondi con rispettivamente la farina, le uova e il pangrattato. Passare una pallina di riso alla volta nella farina, eliminando quella in eccesso, poi nell'uovo e per finire nel pangrattato, facendo aderire bene la panatura.
    4. Friggere: riempire una cocotte d'olio fino a ⅓ dell'altezza e riscaldare a ca. 180 °C. Con una schiumarola immergervi pochi supplì per volta e friggerli per ca. 8 minuti. Toglierli dal fuoco e assorbire l'olio in eccesso con della carta da cucina.

Questo contributo è un paid post del nostro cliente. I paid post sono quindi pubblicità e non contenuto redazionale.

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